Imprese agricole, opportunità uniche con nuovi strumenti finanziari per una transizione tecnologica e sostenibile
I fondi legati all’emergenza Covid ed il PNRR sono “opportunità uniche per evolvere in maniera costruttiva ed armonica, puntando a transizione tecnologica e sostenibile, il nostro tessuto imprenditoriale agricolo”. A sottolinearlo il presidente di Confagricoltura Umbria Fabio Rossi durante il convegno dal titolo ‘Nuovi strumenti finanziari per una transizione tecnologica e sostenibile’.
L’appuntamento si è tenuto lunedì 22 novembre nell’Aula Magna della Facoltà di Agraria dell’Università degli studi di Perugia (Complesso di San Pietro, Borgo XX Giugno), organizzato da Confagricoltura Umbria in collaborazione con la Federazione dei dottori agronomi e dottori forestali dell’Umbria.
“La finanza ordinaria e straordinaria rappresentano ad oggi leve finanziarie cruciali per le nostre aziende e per lo sviluppo di esse, ma diamo più risorse a chi fa agricoltura sostenibile producendo qualcosa rispetto a chi fa solo il giardiniere” ha affermato ancora Rossi concludendo il convegno voluto per capire “come alcuni principali attori di questo complesso sistema intendono promuovere e rafforzare le nostre imprese del settore primario”.
Leve finanziarie per lo sviluppo delle imprese, risorse e opportunità del PNRR, nuovi bandi e fondi di garanzia per il settore primario: sono stati quindi questi alcuni dei temi trattati nel corso del convegno.
Dopo le introduzioni di Gaetano Martino, direttore DSA3, e Fabio Rossi, presidente di Confagricoltura Umbria, è intervenuto Angelo Frascarelli (presidente ISMEA) parlando di come finanziare lo sviluppo delle imprese agricole: dopo un intervento iniziale sulle importanti risorse che sono state stanziate all’interno del PNRR ha dato degli spunti di riflessione sulla nuova Pac, concludendo poi con la visione e l’opportunità legata al mondo di ISMEA.
Tra gli altri interventi, moderati dal giornalista Antonello Brughini, anche quelli di Luigi Rossetti (direzione regionale sviluppo economico, agricoltura, lavoro, istruzione, agenda digitale) su ‘La prospettiva degli strumenti finanziari nelle politiche di sviluppo regionali’. Per Rossetti, provando a tratteggiare le prospettive future degli strumenti finanziari rivolti al settore agricolo bisogna guardarsi alle spalle “per non fare una semplice replica di quanto accaduto in passato”.
Ricordando il plafond di risorse significative, con il 37% risorse del pnrr destinate alla transizione tecnologica a e sostenibilità, secondo Rossetti “questo andrà ad impattare sulle imprese agricole come attori fondamentali dei processi di sviluppo considerando il valore dell’agrofood”. Ed in questo contesto, restando al tema della finanza per Rossetti lo stato dell’arte non è entusiasmante: “Al netto di quello che riesce a produrre una struttura come Ismea se ci guardiamo al passato, tranne rare eccezioni, gli strumenti finanziari sono stati patrimonio di una ristretta élite di imprese e di agricolture forti, in particolare del Nord Italia”.
Ci si deve allora interrogare sui problemi dell’accesso al credito e su come migliorare l’allocazione del capitale finanziario, guardando anche a start up e imprese giovani. Sempre per Rossetti, senza una più forte relazione tra sistema di imprese e credito gli investimenti che arrivano dal Pnrr ma anche dal Psp (Piano Strategico nazionale della Pac) potrebbero avere difficoltà: “Bisogna poter disporre di strumenti a rapido rientro paralleli a quelli offerti dal sistema finanziario. Bene gli strumenti di garanzia e il ruolo di Ismea ma al tempo stesso bisogna coinvolgere anche la finanza privata per supportare questi processi. Su questo terreno occorre sperimentare strumenti innovativi, con una finanza che non può essere più afferente ad in sistema bancocentrico ma fatta di piattaforme e modalità innovative”.
Alessandro Torricelli (Confagricoltura Umbria) ha parlato di accesso al credito, con i servizi di assistenza e consulenza di Confagricoltura Umbria come Agricheck con un focus finale sui progetti di Confagricoltura Umbria in via di sviluppo.
Fabrizio Failli (direzione servizi per l’impresa ISMEA) è intervenuto sui “numeri operativi” di ISMEA sia nelle garanzie statali legate al COVID-19 che al Bando pubblico “Più Impresa” bando quest’ultimo dedicato esclusivamente all’imprenditoria giovanile e femminile tutta a prescindere dall’età; per concludere sui possibili scenari di ISMEA ed i relativi nuovi bandi.
Luca La Ragione (responsabile sviluppo MCC) ha trattato il tema delle garanzie del Medio Credito Centrale all’interno del settore primario delle Pmi agricole con un focus sulla possibile apertura delle garanzie al di fuori del “Temporary Framework”.
Roberta Trona (Gepafin) ha poi fatto un resoconto sull’attività della finanziaria della Regione Umbria nel Settore Primario, parlando anche di potenziali misure che possano costruire nuovi fondi di garanzie perché è necessario oggi puntare su giovani e start up, visti in passato come più rischiosi rispetto ad una azienda già di vasto curriculum.
Vittorio Gabbanini (presidente SICI SCR) ha inoltre toccato la questione dell’intervento di un fondo (pertanto finanza straordinaria) nell’ambito del settore primario con un focus sulla sostenibilità e l’attenzione che essa riveste all’interno del private equity.
Saverio Barbagli (ceo Bio.dea) ha infine concluso su ‘Filosofia ambientale’ parlando di questioni come la sostenibilità economica e sociale nelle produzioni agricole, con focus sui nuovi prodotti innovativi, sostenibili e ad impatto zero in agricoltura.
“Un sindacato – ha commentato in conclusione il presidente di Confagricoltura Umbria Rossi – deve saper preparare un ‘letto di semina’ anche per il mondo complesso degli investimenti e del capitale finanziario. Non interpretiamo quello del sindacato come un ruolo di lobby e ci sforziamo di far modificare quel luogo comune che considera l’agricoltura la causa dei problemi ambientali. Perché il nostro ruolo è quello di aiutare le imprese per questa transizione che è anche di innovazione organizzativa. Bisogna fare questo scatto e per questo come sindacato stiamo promuovendo le aggregazioni, un valore aggiunto, perché bisogna fare economia ma cambiando schemi imprenditoriali, non guardando più solo al proprio orticello”.