Le imprese umbre continuano ad assumere ma l’Umbria non è al passo del resto d’Italia: solo il 28% sono contratti a tempo indeterminato
L’economia umbra è in grande difficoltà ma le imprese della nostra Regione continuano ad assumere e provano ad accelerare i propri programmi e progetti con buone ripercussioni sull’avviamento al lavoro. Secondo il rapporto Excelsior di novembre 2023, le assunzioni programmate dalle imprese ammontano a 4.900, circa 470 in più di novembre 2022, con una crescita del 10,6%, che però è inferiore al +12,6% della media nazionale. In sintesi, una buona boccata d’ossigeno che certifica comunque le maggiori difficoltà dell’Umbria rispetto al resto del Paese. Per la Camera di Commercio dell’Umbria resta il fatto che le 4.900 assunzioni previste dagli imprenditori umbri sono assai tanto da definirle un “record mai toccato”. Una corsa trainata dai servizi, con il turismo che contribuisce in maniera importante, e dalle costruzioni, mentre l’industria manifatturiera accusa il colpo del rallentamento dell’economia. Record molto più significativi e forti di quelli dell’Umbria si registrano comunque in altre regioni italiane. Il ritardo dell’Umbria rispetto alla media nazionale si allarga se si guarda agli avviamenti al lavoro previsti nel periodo novembre 2023-gennaio 2024. Anche per questo trimestre per l’Umbria i dati Excelsior prevedono un incremento rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno (le assunzioni programmate dalle imprese sono 15 mila, contro le 14.310 dello stesso trimestre dell’anno scorso) ma la crescita in percentuale è assai bassa: +4,8% l’Umbria, + 8,4% l’Italia. In particolare, in merito alle assunzioni programmate in Umbria nel novembre 2023, i posti di lavoro che rischiano di restare scoperti sono pari al 57%. Solo il 28% sono contratti stabili, ossia con un contratto a tempo indeterminato o di apprendistato, mentre il 72% sono a termine, a tempo determinato o altri contratti con durata predefinita.