Manifesto di Assisi, affrontare con coraggio la crisi climatica. 1800 adesioni e tanta impresa.

” Affrontare con coraggio la crisi climatica non e’ solo necessario ma rappresenta una grande occasione per rendere la nostra economia e la nostra societa’ piu’ a misura d’uomo e per questo capaci di futuro ” . E’ il messaggio che si ricava dal manifesto di Assisi, con il primo appuntamento di oggi al Salone Papale del Sacro Convento. Una giornata alla quale ha partecipato il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il Presidente del Parlamento europeo David Sassoli. Un punto di inizio dal quale far partire una nuova visione del mondo, una responsabilita’ sociale dell’impresa , una spinta all’economia circolare e un rapporto diverso tra societa’ e tecnologia. Temi sui quali si e’ iniziato a lavorare oggi ad Assisi ,partendo dall’enciclica ” Laudato si ” di Papa Francesco dedicata proprio al tema dell’ambiente.  Un manifesto che ha raccolto gia’ 1800 firme, una nuova alleanza tra istituzioni, imprese e societa’. Tra i promotori Ermete Realacci presidente della Fondazione Symbola, Vincenzo Boccia Presidente di Confindustria, Ettore Prandini Presidente della Coldiretti, Francesco Starace amministratore delegato del gruppo Enel, Mauro Gambetti padre custode del Sacro Convento di Assisi e Catia Bastioli amministratore delegato di Novamont. I promotori sostengono che in presenza di politiche serie e lungimiranti, sia possibile azzerare il contributo netto di emissione dei gas serra entro il 2050. E proprio dall’Italia che debbono partire le sfide alla crisi climatica perche’ e’ il paese dove le ecomafie incassano 16,6 miliardi di euro all’anno e dove la percentuale di riciclo dei rifiuti prodotti e’ la piu’ alta d’Europa. Ma per vincere le sfide bisogna investire sulla responsabilita’ sociale delle imprese, che vada ben oltre i concetti di procedura o marketing. C ‘ e’ necessita di abituare l’impresa a innovare per risparmiare energia. E’ un modo di fare impresa che ,insieme alla propensione alla bellezza , caratterizza il nostro paese. Ed e’ la ragione per cui nessuna realta’, neppure la piu’ piccola, va lasciata indietro .E’ proprio questo il seme della responsabilita’ sociale di impresa.