Resta da chiarire la morte di Gianluca Stafisso: l’uomo di Assisi trovato senza vita in Giappone

Un uomo di 56 anni, Gianluca Stafisso, di Assisi e senza fissa dimora in Giappone, è deceduto in un centro di immigrazione a Tokyo, dove era detenuto per aver violato le leggi sull’immigrazione. Lo ha confermato la Farnesina spiegando che l’uomo era in stato di fermo dallo scorso 25 ottobre. Il giorno successivo il personale dell’Ambasciata italiana aveva fatto visita all’Ufficio dell’Immigrazione di Shinagawa, offrendo assistenza legale al connazionale, e seguendo costantemente il caso per concordare una eventuale procedura di rimpatrio. Poi la morte, forse un suicidio. I cittadini stranieri senza il permesso di residenza in Giappone, che non possono ottemperare in tempi rapidi agli ordini di lasciare il Paese, vengono generalmente detenuti in una delle 17 strutture per l’immigrazione, anche per periodi prolungati. Si tratta del 17esimo caso di morte nei centri di immigrazione dal 2007, ha riferito all’Ansa l’Agenzia nazionale, e in sei casi si è trattato di suicidio, incluso quest’ultimo, se dovesse essere confermato. Stafisso era originario di Castelnuovo, una frazione del comune di Assisi, ed era un bravo fotografo, ancora prima aveva messo in piedi uno studio grafico “Demo2” , la cui sede stava in via del Conventuccio a Perugia. Diciassette anni fa si era trasferito a Tokyo dove avrebbe sposato una donna giapponese. Negli ultimi tempi però la sua vita si è assai complicata, con diversi problemi di salute e senza più una casa.