Presentato “Perugia Underground”, il docufilm in musica del Dj Luca Belladonna

Era una sfida. E dopo nove mesi il disc-jockey perugino Luca Belladonna può dire di averla vinta. Contro un accostamento difficile da “far passare” se si parla da una parte di Techno e House Music e dall’altra luoghi e monumenti che trasudano storia e cultura antica; contro freddo, umidità e difficoltà oggettive che si incontrano operando in profondità; e pure contro un po’ di inevitabile burocrazia. Eppure ce l’ha fatta “Perugia Underground” a vedere la luce: un Dj-set che immagine dopo immagine, sonorità dopo sonorità diventa un vero e proprio docu-film sulla città nascosta con tanto di grafica semplice ma fondamentale per individuare nomi e posizione delle meraviglie inserite nel video.

Un traguardo applaudito convintamente come è ovvio dai fans, ma anche dal Comune di Perugia e dalla Direzione del Museo Archeologico Nazionale dell’Umbria che a dir la verità hanno da subito sposato il progetto cercando di agevolare nel rispetto dei limiti delle normative le riprese e l’organizzazione del Dj-set.

Amo la mia città profondamente e volevo realizzare un qualcosa che attraverso la musica spingesse i giovani, forse oggi bombardati dalla modernità, a conoscere le proprie origini e la bellezza di quello che solo il sottosuolo di Perugia può offrire, partendo dalla convinzione che mentre ascoltano non devono guardare l’immagine statica del Dj, ma possono ammirare le parti più intime della città” – ha spiegato Belladonna durante la presentazione dell’opera avvenuta nelle sale del M.A.N.U. di piazza Giordano Bruno, tra reperti etruschi e mille altre testimonianze del passato.

E ancora: “E’ stato davvero emozionante poter varcare luoghi inaccessibili per i non addetti ai lavori e per questo voglio ringraziare tutti coloro che si sono prestati alla riuscita del progetto: dal Comune col sindaco Romizi in testa e i vari assessorati che mi hanno supportato, alla Direttrice del M.A.N.U. Turchetti, dai Vigili del Fuoco di Perugia e al Gruppo Speleologico del C.A.I. perugino. E poi tutto lo staff, davvero commovente viste le difficoltà e le tempistiche veramente lunghe”. Un lavoro che da questo weekend è visibile a tutti sul canale Youtube di Luca Belladonna con immagini mozzafiato e suoni moderni che non vanno ad impattare sulle bellezze antiche: un’ora di video girato tra la Rocca Paolina e i sotterranei dell’Isola di San Lorenzo nelle viscere della Cattedrale; tra gli affascinanti Conservoni di Monte Pacciano e le urne cinerarie dell’Ipogeo dei Volumni; tra i cunicoli della Postierla e quello di Braccio; tra la Cisterna della Sapienza Vecchia – a ridosso della sede Onaosi di via della Cupa – e il complesso monumentale di San Manno; tra il Pozzo Etrusco e quello sottostante la Fontana Maggiore per finire all’interno della riproduzione della Tomba dei Cai Cutu.

Un viaggio nella storia a ritmo di musica reso possibile dalla sapiente regia di Sergio Marchesi (sue anche alcune riprese), coadiuvato da un esperto direttore della fotografia come Maurizio Gianandrea, dall’assistente tecnico Tiziano Galmacci e dagli operatori di ripresa Daniele Bartoli e Maurizio Salomoni. Suggestive anche le riprese aeree con il drone per localizzare i luoghi di riferimento, un po’ come avvenne in occasione del precedente Dj-set realizzato da Belladonna nel maggio 2021 in piazza IV novembre con un mix di immagini delle meraviglie cittadine invece in superficie.

Particolare apprezzamento è stato espresso dal sindaco di Perugia, Andrea Romizi “perché Belladonna ha saputo mettere insieme due mondi apparentemente distanti e invece legati innanzitutto dall’amore per la città e poi dalla voglia di riscoprire cose sconosciute ai più. L’idea che le antiche pietre tornino a pulsare è un bellissimo spot per la peruginità”. Sulla stessa lunghezza d’onda Maria Angela Turchetti, Direttore del M.A.N.U.: “Tutti abbiamo bisogno di sapere da dove veniamo e credo che questo sia un ottimo mezzo per i perugini per riscoprire le proprie radici e per i potenziali visitatori della città di conoscere le bellezze archeologiche, purtroppo talvolta non frequentabili, che ci sono nel cuore di Perugia. Attrarre i giovani così è davvero originale e il contrasto non stona di certo. Piacerà anche a chi ha qualche anno in più”. E sulla funzione educativa di “Perugia Underground” si è soffermato anche l’Assessore alla Cultura Leonardo Varasano: “Luca con questo Dj-set va a coinvolgere quella fetta di utenti culturali, rappresentata appunto dai giovani, che difficilmente riusciremmo ad intercettare con i mezzi consueti. E aver portato la musico così in profondità è grande merito, riuscendo a restituire a tutti le bellezze di un’altra Perugia, che conosciamo di meno”. Di “regalo alla comunità per il forte senso di appartenenza che esprime questo filmato” ha infine parlato l’Assessore alla Sicurezza Luca Merli, che poi non ha mancato di plaudire Belladonna e il suo staff “per aver saputo superare numerose difficoltà di tipo logistico, con il Comune comunque in prima fila per superarle”.

E siccome di bellezze da scoprire nel sottosuolo di Perugia ce ne sono ancora tante, non è escluso che dopo il giusto lancio del filmato, che verrà diffuso anche dai canali social dell’Amministrazione comunale, possano crearsi le condizioni per realizzare un intrigante bis.