La presidente Tesei alla prova

di Pierluigi Castellani

Donatella Tesei si è insediata come nuova presidente della Regione Umbria, ma ancora non sono stati sciolti tutti i nodi, che fino ad ora hanno impedito la formazione della giunta e non si conoscono le linee programmatica che la Tesei vorrà presentare all’insediamento del nuovo consiglio regionale. Ora il clamore della campagna elettorale è diventato un puro ricordo ed anche i tanti annunci e le tante promesse attendono una verifica su quella che sarà l’azione del nuovo governo regionale. Non sono pochi i problemi da affrontare. L’ Umbria soffre ancora per la crisi che ha investito tutto il paese e la stagnazione che è in atto rischia di diventare per la nostra regione una pericolosa recessione. La povertà non è stata per nulla sconfitta come qualcuno dal balcone di Palazzo Chigi aveva annunciato, le piccole e medie imprese umbre stentano ad inserirsi in un mercato sempre più globale e non sarà certo una versione sovranista in salsa umbra a risolvere il problema.

Senza un ampio mercato che possa apprezzare i nostri prodotti di eccellenza e senza un’apertura dell’Umbria al mondo non si rivilitizzerà la nostra già eccellente offerta turistica e culturale. E poi c’è la questione del rapporto con le altre regioni. Non si può infatti ignorare che la Lega, partito della Tesei, è fervente sostenitrice dei presidenti delle regioni del nord, che stanno chiedendo con forza un’autonomia regionale differenziata, che metterebbe in ginocchio le regioni del centro sud. Saprà capace la leghista Tesei di tenere testa ai suoi compagni di partito presidenti della Lombardia , del Veneto, del Piemonte, che stanno contestando la più equa proposta di regionalizzazione differenziata del ministro Francesco Boccia? Non è questione da poco perché la regione Umbria ha bisogno di risorse per l’ammodernamento delle sue infrastrutture, per stimolare l’azione delle imprese, per assicurare quella rete di servizi, che fino ad ora l’Umbria ha saputo offrire per la qualità della vita degli umbri e per l’inclusione sociale. E poi occorre potenziare e migliorare il servizio sanitario regionale, che non ha mancato di raggiungere tutti i nuclei abitati della nostra regione con una rete di presidi, che lo hanno qualificato tra i migliori servizi sanitari del paese. Ciò che si teme è che l’esasperato localismo dimostrato dal centrodestra nella campagna elettorale faccia dimenticare il disegno complessivo ed aperto di cui ha bisogno la nostra regione. Comunque è giusto che i cittadini umbri mettano alla prova i nuovi governanti della regione. Molti elettori hanno chiesto il cambiamento e una svolta politica premiando le liste che hanno sostenuto la nuova presidente della regione. Saranno  sempre i fatti ed il tempo a giudicare quanto porterà all’Umbria il nuovo corso politico.