Foligno, ortopedico condannato dalla Corte dei Conti: intervento sbagliato alla mano di una donna

Un intervento chirurgico sbagliato è costato caro ad un medico ortopedico dell’Ospedale di Foligno, condannato dalla Corte dei Conti a 70 mila euro. Infatti, dopo l’intervento, una donna di 40 anni è rimasta con tre dita della mano sinistra paralizzate. La Procura della Corte dei Conti ha considerato l’attività del medico ” gravemente colposa” e l’errore sarebbe consistito nell’assenza delle dovute indagini diagnostiche preliminari all’intervento. Per i giudici andavano fatte anche perché la donna “aveva riportato una ferita alla mano in tenera età, con la quale aveva convissuto per decenni”. L’intervento chirurgico, quindi, pur avendo quale finalità la rimozione di una cisti, riguardava tessuti “già compromessi e che, con ogni probabilità, avevano subito un adattamento anatomofunzionale nel corso degli anni”. Tutte considerazioni che a parere dei magistrati contabili avrebbero dovuto portare il medico ortopedico, prima ancora di intervenire, a prescrivere “esami diagnostici strumentali ed  informare la paziente delle possibili ricadute negative dell’intervento mentre la risonanza magnetica sarebbe stata effettuata solo l’ 8 febbraio 2012 al fine di verificare le ragioni delle menomazioni funzionali riportate dalla paziente”. In sintesi, la risonanza è stata effettuata dopo una quindicina di giorni dall’intervento (19 gennaio 2012) piuttosto che prima dell’operazione per valutare eventuali rischi. Per il Ctu se l’indagine fosse stata fatta prima dell’intervento “avrebbe indotto il chirurgo ad astenersi dall’intervento , o quantomeno a prospettare i consistenti rischi di perdita della residua funzionalità nervosa, ovvero, infine, a proporre ed optare per una tecnica meno demolitiva”. I giudici hanno accolto l’impianto accusatorio della Procura condannando il medico a risarcire il danno, 70 mila euro, alla Regione. Il professionista ha già annunciato che farà appello alla sentenza.