Sanitari no vax, 300 operatori umbri sotto la lente d’ingrandimento dell’ Usl: rischio sospensione

C’è un vero e proprio pool di tecnici che in queste ore sta incrociando i dati dell’anagrafe vaccinale con quella degli operatori sanitari. Una volta in possesso di tutti i riscontri, i professionisti non vaccinati vengono contattati per verificare la motivazione, e, ove carente, si procede alla sospensione dall’attività, comunicando contestualmente la decisione agli Ordini che sospendono di fatto medici e infermieri dall’albo, sino ad avvenuta vaccinazione e comunque fino al 31 dicembre. I numeri però stanno salendo con il passare delle ore. Nella Usl 2 ( Terni-Foligno-Spoleto) sarebbero oltre 300 gli operatori sanitari finiti sotto la lente d’ingrandimento della direzione generale in quanto non vaccinati. ” Un medico o un infermiere che non si vaccina  non è l’esempio che si dovrebbe dare, un medico è a contatto con i pazienti fragili che dobbiamo tutelare soprattutto come servizio sanitario pubblico”, commenta un operatore sanitario del territorio dell’ Usl. Troppi professionisti quindi mancano ancora all’appello e che non intendono immunizzarsi. Ce n’è abbastanza per battere i pugni sul tavolo anche perché i nodi ormai sono arrivati sui tavoli dei vertici aziendali. C’è , inoltre, da notare che finora tutti i ricorsi presentati dai sanitari contrari al vaccino hanno visto i Tar, compreso quello dell’Umbria, esprimersi concordemente a favore della norma, respingendo le istanze. Dall’Umbria al Friuli, passando per la Lombardia, i no vax in camice bianco hanno rimediato solo sconfitte. Di mezzo tra l’altro c’è la salute dei cittadini, ignari dell’avvenuta vaccinazione o meno del medico o dell’infermiere con cui hanno a che fare. Che , a volte, i vertici delle Usl non siano dei cuori di leone è noto, ma arrivati a questo punto non sono più tollerabili le solite giustificazioni di comodo o lo scaricabarile sempre pronto. Proprio su questo fronte arriva una buona notizia: la direzione generale dell’Usl 2 avrebbe respinto tutte le 120 istanze  di operatori sanitari che hanno presentato un plico di documentazione per essere esonerati dall’obbligo vaccinale. La Usl 2 ha considerato le certificazioni presentate non efficaci e legittime per essere dispensati dall’obbligo.  Ci sarebbero poi almeno un centinaio di operatori che non risultano vaccinati e che l’azienda sanitaria sta per contattare, dopo le verifiche fatte. In tutta l’Umbria sarebbero più di 500 gli operatori sanitari ( medici, infermieri, tecnici e operatori socio-sanitari) nel mirino dei diversi pool messi in piedi dalle aziende sanitarie e ospedaliere della regione. Molti di questi probabilmente stanno regolarizzando la propria posizione in questi giorni ma ci sono anche professionisti no vax che non intendono recedere.