Gualdo Tadino, la corsa di Evangelisti contro la fibrosi cistica

GUALDO TADINO – Ci sarà anche un po’ di Gualdo Tadino nella gara di triathlon a Embrun, sulle Alpi francesi in programma a Ferragosto. Fabrizio Evangelisti, che aveva disputato questa durissima competizione già lo scorso anno, ha deciso di rimettersi in gioco, per una buona causa. Sarà infatti il testimonial, il portabandiera, dell’iniziativa “Correre a perdifiato”, organizzata dalla Lega italiana fibrosi cistica dell’Umbria per raccogliere fondi per la ricerca. Lo aspettano 3,8 chilometri di nuoto, 186 chilometri in bici e altri 42,2 chilometri di maratona. Distanze durissime per l’Embrunman, distanza Ironman. “Avevo deciso di non partecipare più, a meno che non ci fosse stato un motivo utile…”, ha raccontato. E il motivo utile c’è, eccome. Evangelisti è diventato infatti il testimonial della lotta a questa malattia, di cui soffre l’amica Fabiola Pecci.

Con i fondi che saranno raccolti si andrà ad aiutare il Centro regionale fibrosi cistica dell’Umbria, con sede presso l’ospedale di Branca. Fabiola Pecci, sul sito della Lega Italiana Fibrosi Cistica ha raccontato la genesi di questa impresa che Evangelisti si appresta a fare. Dalla proposta di fare qualcosa per la fibrosi cistica alla successiva conversazione. “Vedi – ha detto Evangelisti a Fabiola – partecipare a una gara di triathlon è veramente tanto dura. Per portarla a termine servono due cose fondamentali: innanzi tutto una gran forza fisica, ma ad un certo punto, quando questa con il passare delle ore inizia a venire meno, entra in gioco la forza mentale. La forza mentale è paragonabile a quella che tu usi ogni singolo giorno per affrontare la tua malattia, con l’unica differenza che io in qualsiasi momento posso abbandonare la competizione se non dovessi più farcela. Ma tu,  volente o nolente, devi andare avanti anche quando è dura, anche quando vorresti abbandonare tutto. Così anche io avrò un motivo in più per non mollare e arrivare fino in fondo”.

Una scelta quindi che punta a a far parlare di chi non può scegliere se abbandonare o restare, di chi non può scegliere di avere paura, di chi non ha una vera alternativa se non quella di tenere duro. L’obiettivo è “fare in modo che la gente inizi a parlare di fibrosi cistica e inizi a chiedersi cosa sia realmente – scrive Fabiola – perché ancora oggi risulta una malattia sconosciuta a molti, forse a troppi”.

“Tanta gente – dice Fabiola – incontrandomi si preoccupa e mi domanda come sto e prima che mi diano il tempo di rispondere già mi dicono: “si, ma ti vedo molto bene”… già… “ti vedo “,perché all’apparenza sono una normalissima ragazza, come tante altre, ma dietro quel “si, va bene dai,si va avanti, sempre” o per lo meno ci si prova, ci sono quelle parole che ti rimangono lì, ferme in gola, perché tante volte vorresti gridare a tutti:  “no oggi è un giorno di…. ”  Perché non riesco nemmeno a fare una rampa di scale, perché mi sembra di avere un peso di 100 kg sul petto, oppure perché magari ti sei appena alzata e ti sembra che ti sia passato un treno sopra, dopo che hai passato la notte in bianco, o perché hai una tosse talmente brutta che provi vergogna perfino ad essere uscita di casa…. Ma Nonostante questo mi impegno con tutte le mie forze a vivere nel modo più normale possibile la mia vita, sorrido, fiera di tutto quello che questa malattia mi sta dando e mi sta insegnando. E sempre con lo stesso grande sogno nel cassetto, che solo il vostro aiuto potrà aiutarmi a realizzare, quello che anche io un giorno potrò correre a perdifiato..”.

E’ possibile sostenere l’impresa di Fabrizio dal sito correreaperdifiato.it oppure sulla pagina Facebook “Correreaperdifiato”.

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