Perugia, botte in un cantiere per il rame

PERUGIA – Momenti di alta tensione ieri mattina in un cantiere nella zona di Madonna Alta, l’arrivo della Polizia ha scongiurato che la situazione degenerasse. Verso le dieci, un furgone con a bordo due persone, poi identificate per due italiani di origine campana e con precedenti per reati contro il patrimonio, era entrato all’interno del cantiere. I due erano scesi e si erano diretti verso il materiale ferroso ed il rame presente all’interno, pretendendo di prenderlo a titolo gratuito, così come già in altre occasioni avevano fatto. Gli operai avevano però opposto un netto rifiuto e da lì erano partite discussioni, sfociate poi in minacce, sempre più accese fino ad una colluttazione, dove l’operaio, più grande d’età, aveva avuto la peggio tanto da dover ricorrere alle cure mediche ed essere refertato con cinque giorni di prognosi per contusione al torace.

Il responsabile della sicurezza dello stabile, dove insiste il cantiere, aveva subito chiamato il 113, avendo visto dalla finestra dei movimenti che sembravano una rissa, ma non riuscendo a capire il motivo scatenante della stessa. All’arrivo della polizia i due campani si erano già allontanati, tanto che gli agenti li hanno fermati poco lontano. Dopo aver accompagnato l’operaio all’ospedale, gli operatori hanno invitato le altre persone coinvolte negli Uffici della Questura, in modo da fare chiarezza su quanto accaduto. È emerso che gli occupanti del furgone, padre e figlio, di circa quarant’anni l’uno e vent’anni l’altro, anche nei mesi passati si erano presentati presso il cantiere ed avevano richiesto del materiale, che gli era stato sempre negato. In quest’ultima occasione, al diniego avevano frapposto un comportamento minaccioso e intimidatorio, facendo intendere che avrebbero preso quanto richiesto anche se in un secondo momento. Dagli accertamenti effettuati, i due soggetti sono risultati non nuovi a questi comportamenti e con precedenti specifici per reati contro il patrimonio, venendo pertanto arrestati per tentata estorsione aggravata e lesioni e condotti presso il carcere di Capanne.

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