Perugia, è emergenza intossicazione da funghi: 10 in ospedale negli ultimi giorni

PERUGIA –  E’ allarme  da intossicazione da funghi. Negli ultimi  giorni- come informa una nota dell’azienda Ospedaliera di Perugia- si sono registrati 10 casi ,che hanno richiesto il  ricorso  alle cure dei sanitari della struttura complessa di Medicina del Lavoro, Malattie Respiratorie e Tossicologia Professionale e Ambientale”. Tra questi , i componenti di una famiglia  della periferia di Perugia (un  bambino ed i genitori) i ricoverati e dimessi ad inizio di settimana, dopo le cure  del caso. “ Il  fenomeno non accenna ad arrestarsi e per  questo occorre  informare la popolazione dei rischi che si corrono  nel consumare funghi di cui non è stata accertata la commestibilità – dice il  direttore della struttura Prof. Giacomo Muzi-  E’ necessario alzare la guardia anche per   non disperdere risorse che potrebbero essere utilizzate per curare altre patologie . Le categorie sociali e le età sono le più diverse –aggiunge- : un impiegato di 50 anni ,che aveva raccolto e mangiato una quantità abbondante di funghi; una ragazza extracomunitaria,  che svolge l’attività di badante, e che aveva mangiato funghi in  casa della  donna che assiste. L’ultimo caso è di ieri  giovedì 3 novembre :  tre persone della zona del Trasimeno  con sindrome gastrointestinale ad insorgenza tardiva, che e hanno ingerito funghi non controllati . Fortunatamente  si è trattato  nella maggioranza dei  casi di patologie gastrointestinali, ad insorgenza precoce; solo in un caso le terapie sono state  invece più complesse  con insorgenza di  nausea, vomito e diarrea profusa”. Le condizioni degli ultimi tre casi da intossicazione –due coniugi ed un ospite che sembra abbia raccolto i funghi- sono stazionarie;  per loro prosegue  il trattamento come da protocollo per sindromi tardive (Amanita) che  prevede lavanda gastrica, idratazione, somministrazione di carbone attivo e stretta sorveglianza dei parametri di laboratorio, soprattutto  per quelli relativi alla  tossicità a carico del fegato.

La stagione della raccolta dei funghi  in pieno svolgimento, favorita anche da condizioni climatiche favorevoli , come ogni anno, ha fatto registrare  casi di intossicazione da funghi in tutte le regioni italiane. “Presso i Centri Antiveleni  continuano ad arrivare  richieste di consulenze per sospetta intossicazione  da ingestione di funghi non controllati –sottolinea il Prof Muzi ; in alcuni casi si rende necessario sottoporre i  pazienti a trattamenti intensivi ed in alcuni perfino a  trapianto di fegato”.

I medici raccomandano grande  cautela nella raccolta e nel consumo di funghi  con l’indispensabile verifica della commestibilità da parte di esperti micologi ,che deve essere eseguita presso i servizi territoriali delle Aziende Sanitarie Locali o altri servizi dedicati. Gli esperti infine aggiungono che  nessuno dei metodi usati dalla tradizione popolare può escludere la tossicità dei funghi; ad esempio non è assolutamente vero che tutti i funghi che crescono sugli alberi sono meno tossici, che sono buoni se mangiati da lumache o parassiti, che diventano velenosi se cresciuti vicino a ferri con ruggine, che sono velenosi se cambiano di colore al taglio.

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