Caos Centrodestra, la giunta regionale tira a campare tra reciproci sospetti. Lotta per la “vita” a Montefalco mentre De Augustinis sfoglia la margherita.

Nubi nere si addensano sul centrodestra dell’Umbria impoverito dallo stallo della Regione e paralizzato dai conflitti fra alleati. Il brutto spettacolo di questi giorni a Spoleto e la drammatica situazione del Comune di Montefalco , rappresentano soltanto la punta dell’iceberg.  La crisi sta diventando esistenziale. Basta fare un salto in Consiglio Regionale , negli uffici dei Comuni di Spoleto e Terni, per notare uno stato di sofferenza e scontento. C’è uno stato complessivo di forte apprensione nel vedere , ad esempio, la giunta regionale che tira a campare quasi a cercare di vivere senza troppi pensieri e problemi. Ma la cosa peggiore – sostengono alcuni dello stesso schieramento –  è che non si intravedono vie d’uscita o soluzioni nell’immediato. In questi giorni poi è successo di tutto sui territori , con fibrillazioni che stanno mettendo in crisi amministrazioni guidate dal centrodestra. Il grande freddo fra le componenti della maggioranza ( in particolare nei confronti di Fdi) è diventato gelo, i contatti si sono interrotti e la tensione ha lasciato – come a Spoleto –  spazio a un’arrabbiatura che rischia di fare rima con rottura. Mai prima d’ora i rapporti tra un Sindaco di una città importante e un partito della coalizione erano arrivati a questo punto, tra reciproci sospetti e dichiarazioni minacciose. Ormai siamo in un campo minato di avvertimenti e minacce , naturalmente sempre politicamente parlando. L’entrata a gamba tesa di Fratelli d’Italia a Spoleto con tre consiglieri comunali – due dei quali eletti su altre liste – non sarebbe piaciuta alla Presidente della Regione Tesei che sta dalla parte del Sindaco De Augustuinis. La stessa Tesei però in questo momento ha la testa girata da un’altra parte, verso il Comune di cui è stata Sindaco per due mandati. Montefalco non solo è il Comune dove la governatrice vive e per quasi dieci anni ha guidato da Sindaco, ma da diversi mesi è al centro di un incandescente dibattito politico sul cosiddetto buco di bilancio. Una vicenda da notti insonni. Era proprio un anno fa quando la Tesei sulla propria pagina Facebook  ribadì che a Montefalco non c’era nessun “buco finanziario ma solo un disavanzo tecnico, tra l’altro coperto, di 375 mila euro”. Parlò di un tentativo da parte del centro sinistra di ” falsificare la realtà e veicolare false informazioni che travalicavano la soglia dell’onestà intellettuale per invadere il campo della squallida mistificazione politica”. Ad agosto di quest’anno però il Consiglio Comunale di Montefalco ha approvato il rendiconto del 2019 , che certifica  un disavanzo senza precedenti per la comunità del sagrantino: 4,2 milioni di euro. Insomma l’eccedenza delle uscite sulle entrate negli anni ha procurato un passivo pesantissimo, un deficit difficile da gestire. Lo sbilancio sarebbe avvenuto principalmente proprio durante la gestione dell’ex Sindaco Donatella Tesei. Un bel gratta capo per i cittadini di Montefalco , ma anche per la Presidente Tesei chiamata in causa dall’opposizione. Una questione difficile e cavillosa, che genera problemi e ansia anche all’attuale Sindaco Luigi Titta, per anni vice della stessa Tesei. ” Serve un miracolo per chiudere il bilancio”, ha detto martedì sera Titta al termine del Consiglio Comunale. In queste ore la Conferenza Stato- Città – che si tiene al Ministero dell’Interno – ha accolto la richiesta dell’Anci di far slittare al 31 ottobre il termine per l’approvazione dei bilanci da parte dei comuni. Questa decisione evita per ora l’arrivo del Commissario prefettizio, allungando l’agonia del centrodestra . Per Titta e la Tesei diventa l’ultima speranza , una specie di lotta per la vita ( sempre politicamente parlando). ” In questo mese che ci resta – afferma Titta – bisognerà capire quale strategia adottare, se procedere con il predissesto e approvare un piano di riequilibrio oppure procedere alla dichiarazione di dissesto, evitando così il commissariamento”.  Spaventa sentir parlare di dissesto con tanta leggerezza, trattandosi di una situazione di disordine, cattive condizioni e cattivo stato economico ( definizioni del vocabolario Treccani). Infatti il conto del dissesto lo pagano i cittadini, i dipendenti e le imprese che vantano crediti ma anche gli amministratori rischiano se per caso dovessero ravvisarsi elementi di colpa grave. Nei prossimi giorni si capirà meglio quale sarà la soluzione decisa dal Sindaco e dalla sua maggioranza. A Spoleto , invece, Umberto De Augustinis sfoglia la margherita per l’ultima volta , anche perchè i petali sono ormai quasi finiti. Avendo perso il sostegno di Fdi , il Sindaco prova a capire cosa farà realmente la Lega: toglierà a uno a uno gli ultimi petali della margherita dicendo volta per volta m ‘ama, non m’ama per dedurne se il proprio amore è corrisposto o no. Naturalmente la speranza è che l’ultimo petalo da strappare corrisponda al ” m’ama “. Non c’è più tempo per tergiversare e De Augistinis lo sa bene.  L’aria è tesa,i saluti dell’ultimo Consiglio sono stati freddi assai e i leghisti non l’hanno mandata a dire ma c’è chi scommette che la Lega alla fine non seguirà Fdi.