Derby tra Fdi e Lega, si guarda già al dopo elezioni: in gioco palazzo dei Priori e palazzo Donini. Per Perugia avanza la candidatura a sindaco di Margherita Scoccia

Per ora segnali di distensione non ci sono. Il derby tra Matteo Salvini e Giorgia Meloni è appena iniziato. Che i due non si siano mai stati particolarmente simpatici non è un mistero. In alcune circostanze, come quella dell’elezione di Sergio Mattarella, per mesi hanno evitato anche di parlarsi al telefono. Il definitivo ribaltamento dei rapporti di forza che emerge dagli ultimi sondaggi, in attesa di capire se sarà così anche con i voti veri, non ha fatto altro che complicare il quadro. C’è chi sostiene, in queste ore, che si tratta soltanto dell’anticipo di una resa dei conti  che prima o poi ci sarà. Anche le strategie sono diverse, ad esempio sulla gestione dell’emergenza migranti. La Meloni invoca ” il blocco navale”, Salvini rivendica la reintroduzione dei suoi decreti sicurezza. C’è poi il tema premiership che agita ancora il centrodestra: Meloni l’ha già rivendicata, Salvini ha frenato. Un derby destinato ad avere ripercussioni anche in Umbria. Del resto lo ha detto chiaramente il segretario regionale di Fdi, Franco Zaffini. ” Lavoriamo per fare di Fdi il primo partito in Umbria dopo che i sondaggi ci danno come primo in Italia. Ci siamo dati un obiettivo ambizioso e storico per l’Umbria, guidare e trainare la coalizione di centrodestra”, ha aggiunto Zaffini. Insomma, sarà una competizione nella competizione con Fratelli d’Italia consapevole di avere in mano un’occasione storica. Se Fdi prendesse più voti di tutti cosa succederà nel 2024 in Umbria ? L’eventuale ribaltone tra i partiti del centrodestra rappresenterebbe sicuramente un’ipoteca importante sulla scelta di chi sarà il candidato sindaco di Perugia a maggio 2024 e sul prossimo candidato della Regione (ottobre 2024). Zaffini, Prisco e Squarta hanno la stessa strategia: un candidato proprio per Palazzo dei Priori e un candidato condiviso per la Regione. Per Palazzo Donini lo schema è stato già costruito da tempo: fuori la Tesei e dentro Andrea Romizi. E’ proprio il sindaco di Perugia il candidato scelto per provare a vincere di nuovo le elezioni regionali dopo la delusione dell’esperienza Tesei, con i sondaggi che danno l’attuale governatrice in forte calo di consensi. Romizi, che vanta un rapporto di profonda amicizia con i tre leader di Fdi, rappresenterebbe un candidato forte a trazione Fdi. E per il comune di Perugia ? Ancora nulla di deciso ma iniziano ad emergere elementi sufficienti a fornire un orientamento molto serio. Non si tratta di semplici indizi ma segnali concreti. Molti di questi portano a Marco Squarta, attuale presidente del Consiglio regionale dell’Umbria, penalizzato in questa tornata elettorale di settembre. Ma il numero uno di Palazzo Cesaroni non è un cuor di leone, preferisce luoghi più tranquilli e stare alla larga dalle burrasche. Forse gradisce tornare in Regione e aspettare le prossime elezioni politiche, sperando in un trattamento migliore. Altra ipotesi è quella del deputato Emanuele Prisco, capolista ora nel collegio proporzionale della Camera dei Deputati dove Squarta è in terza posizione. Con l’eventuale elezione a sindaco di Prisco (2024), Marco Squarta si ritroverebbe direttamente in Parlamento dopo appena un anno e mezzo di legislatura. Ma attenzione: Fdi sta pensando seriamente di candidare a sindaco di Perugia  Margherita Scoccia, attuale assessore comunale a Palazzo dei Priori con deleghe pesantissime (urbanistica, edilizia privata e arredo urbano). Scoccia, 43 anni, architetto, può essere il volto nuovo sul quale puntare per le prossime elezioni comunali di Perugia. La strategia di Fdi è chiara: guidare e trainare il centrodestra, eleggere 3-4 parlamentari, conquistare Palazzo dei Priori e portare Andrea Romizi a Palazzo Donini. E’ di fatto iniziata la strategia per il dopo Tesei e il dopo Romizi. Terni ? Per Fdi va benissimo Leonardo Latini, così la Lega è accontentata.