Elezioni, la grande corsa è iniziata: impazza il toto candidati. Il caso Verini e le ambizioni di Squarta

Mancano appena 64 giorni al voto ed è già scattata l’ora della resa dei conti. La faida tra i Cinque Stelle non si placa, Berlusconi ha voglia di tornare in campo,  Giorgia Meloni avverte Forza Italia che la regola sul leader non si cambia, nella Lega restano i maldipancia tra Salvini e i governatori, il Pd invece è a un bivio: andare alle elezioni con qualche alleato o presentarsi da solo al voto. Anche se i dem non hanno ancora scelto la strada da imboccare sono già partite le manovre. Enrico Letta avrebbe comunque deciso che nel caso in cui il Pd, alla fine, opti per unire le proprie forze a quelle di altri partiti nei collegi uninominali, comunque Matteo Renzi resterà fuori dalla partita. E’ invece possibile una intesa tra Pd, Azione di Calenda, più Europa e quella parte di ex grillini guidata da Luigi Di Maio. I tempi restano stretti perché entro ferragosto i partiti sono tenuti a depositare al Viminale i contrassegni e i simboli elettorali. Il 21 e 22 agosto sono i giorni riservati alla presentazione delle liste dei candidati presso gli uffici centrali elettorali appositamente costituiti nelle Corti d’Appello.  Quattro giorni dopo, il 26 agosto, inizierà ufficialmente la campagna elettorale e dopo un mese, il 25 settembre, gli italiani andranno a votare per eleggere il nuovo Parlamento. Entro il 15 ottobre  si dovrà tenere la prima seduta del Parlamento eletto. Detto questo, resta da capire cosa succederà in Umbria, anche se una cosa certa c’è già: molti parlamentari uscenti in queste ore hanno smesso di ridere. Hanno capito che i posti sono pochi (la metà dell’ultima volta) e i sondaggi si rivelano con il passare dei giorni impietosi. Questi sono i giorni dei calcoli, per diversi deputati e senatori umbri sarà impossibile tornare a Roma mentre alcuni consiglieri regionali – pronti a fare il salto – dovranno mettersi l’anima in pace. Vediamo ora chi si sente sicuro di tornare tra le soffici poltrone del Parlamento. Sicuramente la dem tifernate Anna Ascani, ex renziana, prima ancora lettiana, attualmente sottosegretaria al Ministero dello sviluppo economico; certo l’altro onorevole tifernate Riccardo Marchetti, molto vicino al segretario Salvini; sicuro di fare un altro giro il ternano di Forza Italia Raffaele Nevi, grazie alla forte amicizia con Antonio Tajani, numero due del partito; tornerà a Roma anche Emanuele Prisco, deputato perugino di Fdi; non avrà problemi nemmeno il senatore spoletino Franco Zaffini sempre di Fdi, segretario regionale del partito. Tremano:  Virginio Caparvi deputato, segretario regionale e sindaco di Nocera Umbra(Lega), il senatore lacustre Luca Briziarelli (Lega), la senatrice perugina Fiammetta Modena (Forza Italia), la senatrice ternana Valeria Alessandrini (subentrata al Senato alla Tesei, Lega).  Terrore puro per: la senatrice, ex sindaco di Corciano, Nadia Ginetti (Italia Viva), il senatore, ex sindaco di San Gemini, Leonardo Grimani (ex pd, ex Renzi ora Azione di Calenda), Tiziana Ciprini (deputata perugina del M5S), Filippo Gallinella ( deputato perugino ex grillino oggi con Luigi Di Maio), Catia Polidori (deputata tifernate di Forza Italia), Stefano Lucidi (senatore spoletino ex M5S ora Lega). Discorso a parte per Walter Verini, 66 anni, tifernate, deputato da diversi anni, collaboratore stretto di Valter Veltroni. Il segretario regionale del Pd Tommaso Bori non prende in considerazione la sua ricandidatura, se dipendesse da lui sarebbe già un ex. Che tra i due non corresse buon sangue è risaputo ma ci sono due considerazioni da fare: la prima riguarda il ruolo di Verini nel partito mentre la seconda è quella relativa al rapporto con Veltroni. Il deputato tifernate è attualmente tesoriere del Pd, un incarico che ha sempre garantito la ricandidatura così come è difficile per Letta dire no ad una eventuale sollecitazione del primo segretario nazionale del Pd Veltroni. Ci sono poi gli aspiranti parlamentari, a cominciare dal Presidente del Consiglio Regionale dell’Umbria Marco Squarta (Fdi). L’elenco è lungo: Fabio Paparelli (Pd), Gianluca Rossi (Pd), Giacomo Leonelli (Azione), Emanuela Mori (Iv). A sorpresa potrebbero spuntare fuori Andrea Romizi, Donatella Porzi e Giacomo Chiodini, attuale sindaco di Magione.