La frana verde, liti e fughe nella Lega Umbria: “scelte scellerate e spicciola convenienza”. Chiesto l’azzeramento dei vertici

Come già anticipato da Umbria Domani alcuni giorni fa, il consigliere regionale Daniele Nicchi, attuale presidente della prima commissione consiliare di Palazzo Cesaroni, ex sindaco di Attigliano, lascia la Lega. Con lui abbandona il Carroccio anche Nico Nunzi, ex referente del partito per la provincia di Terni. Un’altra spiacevole notizia per il partito umbro di Matteo Salvini che smorza il già basso entusiasmo che caratterizza i leghisti umbri. E, altre uscite si annunciano nelle prossime settimane. In una nota i due leghisti ternani parlano di una scelta di coerenza. “L’elezione a sindaco nel 2018 di Leonardo Latini – spiegano i due ormai ex leghisti – ha permesso a tutto il centrodestra umbro di cominciare una straordinaria stagione di vittorie e cambiamento. Se oggi gran parte di quel lavoro è compromesso, lo si deve soprattutto a scelte inadeguate nell’ultimo anno e mezzo, da parte di chi ha avuto l’onore di guidare il partito di maggioranza relativa all’interno della coalizione”. L’accusa è naturalmente rivolta al segretario regionale, l’onorevole Virginio Caparvi, e al resto del gruppo dirigente. Per Nicchi e Nunzi si è trattato di “candidature inappropriate e figlie solo di logiche personalistiche, assessori regionali che sono sempre stati un corpo estraneo al partito, prima cacciati e poi fatti rientrare in pompa magna e soprattutto di una crescente e palese distanza da chi ci aveva dato fiducia, in particolare a Terni e provincia, riponendo in noi una concreta speranza di cambiamento. Quanto successo nel capoluogo di provincia (Terni, ndr) alle ultime amministrative e che noi abbiamo in tutti i modi cercato di evitare, ne è la plastica rappresentazione. Una intera classe dirigente spazzata via da scelte scellerate e di spicciola convenienza”. Sembra di capire che nel mirino dei due sia finito anche l’assessore regionale Enrico Melasecche, ternano, personaggio scomodo per molti leghisti umbri. “Per il nostro modo di fare politica e per il rispetto che si deve all’elettorato – continuano Nicchi e Nunzi –  l’unico segnale sarebbe dovuto essere stato l’azzeramento di tutti i vertici di partito: regionale, provinciale e comunale. E invece niente. Da qui prima la nostra scelta di rinunciare alla militanza, che è stato uno dei valori fondanti che ci ha portato a scegliere la Lega nel 2017 e oggi, la decisione di lasciare il partito condividendo quanto già fatto da tanti amici che accompagnano il nostro percorso da anni”. Concludono Daniele Nicchi e Nico Nunzi: “Rinnoviamo il nostro pieno e incondizionato sostegno a tutte le amministrazioni governate dal centrodestra, a partire da quella regionale, nella quale in questi anni di governo abbiamo potuto apprezzare la correttezza umana e istituzionale del capogruppo Stefano Pastorelli”. Nessuna parola, invece, sulla governatrice Tesei.