Lo strappo tra la Tesei e la Proietti e il 2024, l’accordo saltato sull’acconto di 10 milioni: a rischio la manutenzione delle strade

Lo strappo è forte, non solo perché si consuma tra i due livelli istituzionali più significativi dell’Umbria. Una crepa che rischia di allargarsi sempre di più e di produrre ulteriori fratture. La presidente della Provincia di Perugia Stefania Proietti è stata piuttosto chiara: la Regione deve ancora versare all’amministrazione provinciale 29 milioni di euro. Soldi per rendere le strade più sicure, soldi per garantire le manutenzioni ed evitare incidenti che spesso si trasformano in vere e proprie tragedie. Soldi che da anni dovevano già stare nelle casse dell’Ente ma che ancora non sono stati stanziati. Nel giro di poche ore è arrivata la reazione risentita della governatrice Tesei: “Stupiscono e rammaricano le parole della presidente della Provincia di Perugia che contengono una serie di inesattezze con una continua volontà polemica inappropriata rispetto a corretti rapporti istituzionali”.  La sensazione è che lo scontro va ben oltre la vicenda in questione. Il centrodestra, in vista dei prossimi appuntamenti elettorali, teme la Proietti e la sua intraprendenza. Una operosità già pagata a caro prezzo in occasione delle ultime elezioni comunali di Assisi, dove il centrodestra è stato asfaltato dal piglio della prima cittadina. Tra le due donne non c’è sicuramente simpatia e con l’avvicinarsi dei prossimi appuntamenti elettorali (2024) cresce l’insofferenza. Per ora la crepa resta circoscritta alla vicenda delle somme dovute alla Provincia, almeno su una parte.  Si tratta di circa 17 milioni di euro che la Regione dovrebbe erogare subito a favore della Provincia di Perugia, debito tra l’altro che sarebbe stato anche riconosciuto dall’Amministrazione regionale. La presidente Proietti avrebbe anche dato la disponibilità, con spirito di leale collaborazione istituzionale, ad accettare un acconto di circa 10 milioni di euro, corrispondente alla differenza tra la somma dovuta alla Provincia esclusa l’iva (circa 17 milioni) e la somma richiesta dalla Regione a titolo di iva sui trasporti per gli anni 2012-2021 ( quasi 7 milioni di euro). In questo modo si sarebbe chiusa una prima parte della vicenda, quella più datata. Un accordo  che consentirebbe anche la definizione bonaria del contenzioso pendente davanti al Tribunale di Perugia. Resterebbe poi un ulteriore residuo di quasi 7 milioni da riscuotere dovuto alle Province per aver esercitato funzioni regionali – ex art.4 della Legge regionale 10/2015 –  negli anni passati. Come finirà ? Difficile da prevedere. Se la vicenda resterà dentro i confini istituzionali una soluzione, prima o poi, uscirà fuori. L’avvicinarsi del 2024 però potrebbe sovrastare il tutto. Fermo restando che nel frattempo potrebbe intervenire la Corte dei Conti.