Perugia, siamo già in clima elezioni: Monni contro trasferimento Inps da Fontivegge. Scoccia per un nuovo welfare urbano, cento donne per la Ferdinandi

A Perugia si respira un clima da campagna elettorale con i candidati sindaco impegnati a catturare l’attenzione mediatica. L’aria di primavera rende il clima già animato e segna l’inizio della battagli elettorale che rischia di diventare rovente nei prossimi tre mesi. Ad aprire le danze ci pensa Massimo Monni, candidato sindaco per “Perugia Merita”, che interviene sulla vicenda Inps. ” Il Comune non può assistere passivamente allo smantellamento di un servizio pubblico in un’area già abbandonata a se stessa sulla quale dichiara ripetutamente di aver investito con progetti di recupero, con il pessimo risultato cheè sotto gli occhi di tutti”, così Monni rispetto alla scelta dell’Inps di cercare un nuovo immobile per traslocare la sede provinciale dagli spazi di via Canale. L’avviso esplorativo, ricorda Monni, scade il 5 marzo e il quartiere di Fontivegge rischia di perdere un presidio essenziale per le aziende, per un’utenza composta da tante persone anziane, in pensione o vicino al pensionamento, e da altre categorie fragili. “Nell’avviso – sottolinea ancora Monni – si fa riferimento alla ricerca di un immobile che abbia anche parcheggi nelle vicinanze e sia facilmente raggiungibile con il trasporto pubblico. In via Mario Angeloni, a meno di 300 metri dall’attuale sede, l’Inps è proprietaria di oltre 5.000 mq di uffici abbandonati, un patrimonio edilizio disuso spesso oggetto di segnalazioni di disagio da parte dei residenti. In questo stesso stabile l’ente è proprietario anche di centinaia di posti auto che dovrebbero essere di uso pubblico mentre ad oggi risultano chiusi. Invece di dismettere un altro immbile – continua Monni – destinato all’abbandono e al degrado, sarebbe opportuno che l’Inps riqualificasse gli spazi abbandonati riaprendo anche i parcheggi. L’amministrazione comunale dovrebbe obbligarla a farlo, così come dovrebbe evitare che si sperperino soldi pubblici”. Un cambiamento che la candidata del centrodestra Margherita Scoccia afferma di aver già iniziato con l’attuale amministrazione. “Da anni – sottolinea la candidata del centrodestra – stiamo portando avanti il rinnovamento di un’ampia e articolata gamma di immobili, il mio obiettivo principale è rigenerare senza consumare altro suolo tenendo sempre presente la sicurezza degli spazi per gli abitanti e per i tanti turisti”. Margherita Scoccia, assessore all’urbanistica da cinque anni, annuncia la volontà di portare avanti “un’importante azione di riqualificazione degli spazi inutilizzati di Perugia affinché sia una città rigenerata, sempre più abitabile, ancor più accogliente e maggiormente sicura”. In questi giorni, fa sapere la Scoccia, è in fase di approvazione la variante sulla volumetria zero che cancella “quasi 40 mila metri cubi di superficie edificabile a uso residenziale e commerciale, che si sommano agli oltre 150 mila già cancellati durante il mandato”. Assicura che il suo obiettivo è quello di rendere la città “ancor più vivibile”. A favore della candidata sindaco del centrosinistra, Vittoria Ferdinandi, scendono in campo più di 100 donne delle varie associazioni cittadine. “Crediamo sia arrivato il momento per Perugia di fare un passo avanti sulle politiche di genere perché una citta che non è sicura per le donne non può esserlo per nessuno. Possiamo scrivere una nuova pagina per Perugia, il tempo è ora, facciamolo tutte e tutti insieme”: è l’appello lanciato dalle associazioni che si occupano di politiche di genere, che ha già raccolto oltre un centinaio di firme. “Troppe volte in questi ultimi dieci anni – affermano le sostenitrici della Ferdinandi –  ci siamo scontrate con una visione di città che invece di includere tende ad emarginare, che vede le donne come soggetti fragili e da tutelare e non portatrici del cambiamento. Operatrici dei centri antiviolenza rimaste senza retribuzione per mesi, consultori con orari di apertura sempre più ristretti e con meno personale, discussioni in Consiglio comunale che non avremmo mai voluto ascoltare per ordini del giorno allarmanti nei contenuti oltre che nei titoli”. Per sottoscrivere l’appello, spiegano, si può scrivere a sicurelibere@gmail.