Regione, gruppo Pd all’attacco: “La giunta finge di non vedere la drammatica situazione dell’Umbria”

Da quando governa il centrodestra in Umbria si registra un “aumento delle disuguaglianze”. A dare il segnale sgombrando il campo da equivoci è il gruppo del Partito democratico del Consiglio regionale in occasione della conferenza stampa di fine anno. A surriscaldare gli animi sono le scelte della giunta regionale come quelle contenute nel bilancio 2023 appena approvato dall’Assemblea legislativa di Palazzo Cesaroni. Per i dem dell’Umbria l’esecutivo guidato dalla governatrice Donatella Tesei è “bravo a declamare gli obiettivi ma non ne realizza uno”. Non basta più sbandierare iniziative e ingigantire i numeri, dicono i consiglieri dem, perché gli ultimi dati sulla povertà sono drammatici. Mai così tanti poveri in Umbria e sempre più italiani a bussare alle porte della Caritas. Uno su tre ha un posto di lavoro stabile ma non adeguatamente retribuito. I dati evidenziano una crescita della povertà impressionante: si è passati dall’ 8% del 2020 al 9,5% del 2021.E si tratta di una situazione destinata a peggiorare ancora. ” I veri numeri – dichiara Simona Meloni, capogruppo Pd –  anche della crescita del Pil sono assai diversi da quelli diffusi dalla Regione e soprattutto ben lontani da quelli di altre realtà”. La Meloni, poi, mette sotto la lente quelle che considera “altre criticità” pesantissime, che potrebbero minare la tenuta dell’Umbria su servizi essenziali per i cittadini. ” La disoccupazione giovanile è aumentata, per la sanità si parla di un buco di circa 200 milioni di euro, oltre a tagli di servizi importanti sul territorio con gli ospedali umbri che scendono di posizione in tutte le graduatorie. Sulle infrastrutture siamo al libro dei sogni”, sottolinea la Meloni.  Il capogruppo dem mette poi il dito nella piaga: ” L’Umbria non potrà contare molto sulle risorse del Pnrr, visto che delle 19 misure riguardanti solo l’ 11% è stata completata (una soltanto) mentre tutte le altre sono in ritardo oppure neanche avviate, con prospettive dunque non troppo positive per i prossimi anni”. E’ un coro unanime quello dei consiglieri di opposizione. ” Sono 107 – ha dichiarato Fabio Paparelli, altro consigliere dem –  i milioni di contributi aggiuntivi assegnati all’Umbria e utilizzati non si sa per cosa. Oppure i 45 milioni di acquisti aggiuntivi di beni e servizi  di cui non è chiara la finalità. O i 18 milioni di euro di spesa supplementare per il personale nonostante le zero assunzioni”.  Nel 2022 sono state presentate dal gruppo del Pd alcune proposte di legge “per sopperire alle carenze dell’amministrazione di centrodestra”: un disegno di legge per un nuovo welfare regionale, un altro sui disturbi del neurosviluppo a sostegno dei pazienti e degli operatori sanitari, un nuovo testo unico sulla cultura, un disegno di legge sul lavoro. In tutto sono 25 le proposte di legge presentate dai consiglieri regionali del Partito democratico e nessuna è stata ancora approvata. La maggioranza di centrodestra, infatti, fa muro e si “rifiuta” di confrontarsi con il resto dell’Assemblea legislativa. Il capogruppo del Meloni ha anche annunciato l’intenzione di dare vita, nei primi mesi del 2023, ad un Osservatorio regionale, aperto al contributo delle forze economiche e sociali, “al fine di coordinare e promuovere interventi legislativi finalizzati a fare dell’Umbria una regione più giusta, virtuosa, efficiente e sviluppata”.