Sanità, l’Umbria sprofonda: tra le peggiori regioni per visite specialistiche ed esami diagnostici. Le conferenze stampa non bastano più

La sanità umbra è sempre più sfrangiata e continua a registrare bocciature pesanti. Non bastano più le infruttuose e inutili conferenze stampa della governatrice Tesei e del rettore Oliviero che da quattro anni annunciano la centesima riorganizzazione e la immediata firma della convenzione. La frase che gira in queste ore in Umbria, soprattutto tra gli operatori sanitari, è un invito “ad agire più che parlare”. Fatti non parole. L’ultimo colpo pesante arriva addirittura dall’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas). Una vera e propria botta per la sanità umbra. Nel 2022 l’Umbria è tra le peggiori regionali italiane per lo smaltimento delle visite e degli esami diagnostici. In molti casi la situazione è drammatica. Basta pensare che tra il 2019 e il 2022 le ecografie addominali sono diminuite del 36% mentre la media nazionale è del 10%. Una differenza spaventosa, un dato raccapricciante. L’Umbria, che fino a pochi anni fa veniva presa come modello nazionale per la puntualità e qualità dei servizi sanitari, sta precipitando nel vuoto. Dati negativi come quelli che emergono dallo studio Agenas. Basta prendere, come esempio, il caso della Tac: mentre nel resto d’Italia si registra un incremento dell’esame diagnostico del 6,8% l’ Umbria  segna addirittura una diminuzione dell’ 11%. Non cambia molto sulle ecografie ginecologiche che tra il 2019 e il 2022 sono crollate del 25,5% mentre nel resto del Paese siamo al 6%. Tra l’altro, l’Umbria registra una performance tra le più negative in Italia anche sulle visite ginecologiche con un calo del 21%, a fronte del -14,5%  a livello nazionale. Secondo peggiore risultato per l’Umbria arriva dalla Risonanza magnetica muscoloscheletrica: – 13,7% mentre nel resto del Paese si registra un +4,7%. In sintesi, nelle altre regioni si sono raggiunti e superati i livelli pre Covid con l’Umbria maglia nera. L’Umbria registra, inoltre, un altro dato negativo molto preoccupante: negli ultimi 4 anni è saltato quasi un elettrocardiogramma ogni tre. Il volume degli ecg è crollato del 29,1%. La sanità umbra perde poi terreno anche nelle “prime visite con un crollo di prestazioni eseguite del 25,3% mentre la media italiana è del 14,4% Pur restando lontani dai livelli pre Covid, l’Umbria si consola con le prime visite neurologiche e oculistiche dove l’arretramento è meno pesante: -13,5% e – 17,4%.