Antimafia, l’Umbria punta alla legge regionale

PERUGIA  – “Sensibilizzazione, nuove norme prescrittive, criteri di premialità, trasparenza”, sono questi i pilastri
sui quali è stata costruita la nuova normativa regionale per il contrasto e la prevenzione al crimine organizzato e mafioso. Lo ha sottolineato stamani, a Palazzo Cesaroni (Sala della Partecipazione) il presidente della
Commissione d’inchiesta ‘Analisi e studi su criminalità organizzata,
infiltrazioni mafiose, tossico-dipendenze, sicurezza e qualità della
vita’, Giacomo Leonelli, che in una conferenza stampa, alla quale hanno
preso parte tutti i membri dell’organismo consiliare, ha illustrato alcune
sostanziali modifiche ed integrazioni che la stessa Commissione ha deciso di
apportare alla legge regionale ‘16/2012’ in materia di contrasto e
prevenzione del crimine organizzato e mafioso, promozione della cultura della
legalità e della cittadinanza responsabile.

Le integrazioni più rilevanti, contenute nella proposta legislativa firmata
da tutti i membri della Commissione (Leonelli, De Vincenzi, Casciari,
Fiorini, Liberati, Rometti e Solinas) riguardano: gli accordi tra Regione ed
enti pubblici in materia di giustizia e di contrasto alla criminalità; la
diffusione della cultura della legalità e della cittadinanza responsabile
nel mondo economico; la promozione della responsabilità sociale delle
imprese, la certificazione di qualità e il rating di legalità; il recupero
e l’utilizzo dei beni immobili confiscati o sequestrati. Prevista la
promozione della legalità nei settori dell’autotrasporto e del
facchinaggio; gli accordi per l’implementazione dell’attività ispettiva
e di controllo; le norme per la legalità nel turismo, commercio e pubblici
esercizi.

Il presidente LEONELLI (PD), dopo aver rimarcato l’importanza della legge
ha manifestato “soddisfazione per un lavoro collegiale della Commissione,
che ha perseguito il bene dell’Umbria e non rendite di posizione. Una
legge, questa, che non si sofferma su norme di principio, come lo è quella
precedente e vigente. Oggi vengono scritte proposte con quattro chiare e
concrete caratteristiche: di sensibilizzazione, di prescrizione, di
premialità e di trasparenza. Si tratta di norme che vanno ad incidere su
temi che vanno dall’agricoltura, al commercio, al turismo, ai beni
confiscati, agli appalti per servizi e forniture, ma riguardano anche
l’autotrasporto. Perché negli ultimi anni sono cambiati, ampliandosi, i
settori su cui la mafia ha posto la propria attenzione”.

Il vice presidente Sergio DE VINCENZI (Misto-Umbria next) ha espresso una
valutazione positiva “per una proposta legislativa bipartisan. Tuttavia –
ha detto -, per quanto possiamo fare in termini legislativi, sarà sempre
insufficiente rispetto all’ampiezza della questione posta alla nostra
attenzione. Negli ultimi tempi si sono manifestate diverse situazioni di
corruzione e di infiltrazioni. Il nostro auspicio è che la magistratura e
gli organi inquirenti possano in maniera più efficace operare e portare in
giudizio tante situazioni che richiedono giustizia. L’Umbria non è esente
dalle infiltrazioni, lo testimoniano le 22 interdittive antimafia realizzate
nel mandato del prefetto Cannizzaro e altra corruzione presente nella
pubblica amministrazione dove tutti i cittadini, in qualche modo, sono
coinvolti, sia in danno che nella partecipazione diretta. Ogni cittadino si
deve sentire responsabile e collaborare fattivamente nel contrasto al
fenomeno”.

Attilio SOLINAS (Misto-Mdp) ha commentato “favorevolmente il lavoro svolto
dalla Commissione, che ha visto la partecipazione di molti soggetti
interessati alla questione. Questa proposta legislativa mira al rafforzamento
degli strumenti a disposizione delle istituzioni preposte al contrasto del
fenomeno. Importante è stato l’apporto dell’Osservatorio che raggruppa
una molteplicità di soggetti tra cui anche le stesse organizzazioni
sindacali. Neanche l’Umbria, purtroppo, è immune dalle infiltrazioni della
criminalità organizzata. Per questo si rende sempre più necessario uno
stretto controllo del territorio che già le Forze dell’ordine stanno
comunque facendo nel migliore dei modi”.

Per Andrea LIBERATI (M5S), “rappresenta un aspetto rilevante essere qui,
insieme, a dire no alla criminalità organizzata e alla mafia. Può sembrare
pletorico e tautologico, ma non lo è perché abbiamo visto come talvolta,
nelle stesse organizzazioni istituzionali e politiche ci siano state
infiltrazioni di questo genere. Per questo è particolarmente utile questo
aggiornamento normativo. Le nostre preoccupazioni per i prossimi anni non
riguardano soltanto l’economia ordinaria, ma anche la ricostruzione post
sisma. Importante e fondamentale sarà il rafforzamento degli organici delle
Procure locali. In Umbria, del tema della criminalità organizzata, in
passato, se ne è parlato troppo poco. Come forza politica chiederemo una
visita nella nostra regione della nuova Commissione parlamentare
antimafia”.

Carla CASCIARI (PD) ha spiegato che “si tratta di una proposta legislativa
molto partecipata. L’obiettivo di questa legge è radicare strumenti di
maggiore tutela per tutti quei soggetti che prenderanno in carico terreni e
beni confiscati, con un occhio di riguardo anche alla tutela
dell’occupazione per quelle imprese coinvolte in percorsi giudiziari legati
ad infiltrazioni. La legge ha tenuto conto di diversi livelli di competenze
intervenendo anche, senza irrigidirlo troppo, nel sistema degli appalti”.

SCHEDA modifiche ed integrazioni alla legge regionale ‘16/2012’
concernente ‘contrasto e prevenzione del crimine organizzato e mafioso,
promozione della cultura della legalità e della cittadinanza responsabile’
– Obiettivo della proposta di legge è quello di integrare l’attuale
normativa regionale (L.r. ‘16/2012’) al fine di renderla più efficace ed
in grado di permeare situazioni non chiaramente delineate nel testo vigente
che possano contribuire a fornire un panorama più ampio sul tema della
legalità, del rispetto delle leggi e del contrasto dei fenomeni di
criminalità organizzata. Viene rafforzato il concetto della diffusione della
CULTURA della LEGALITÀ e della CITTADINANZA responsabile nel mondo
economico. Vengono introdotti per le imprese la RESPONSABILITÀ SOCIALE, le
CERTIFICAZIONI DI QUALITÀ, e il RATING DI LEGALITÀ ai fini della
concessione di finanziamenti da parte delle pubbliche amministrazioni e di
accesso al credito bancario. Rispetto ai CONTRATTI PUBBLICI di lavori,
servizi e fornitura da parte della Regione e degli enti, agenzie regionali
nonché delle aziende del servizio sanitario regionale e delle società
soggette alla vigilanza o al controllo della Regione viene introdotta una
serie di buone pratiche da seguire dando attuazione ai principi di
economicità, efficacia, tempestività e correttezza, libera concorrenza, non
discriminazione, parità di trattamento, trasparenza, proporzionalità,
pubblicità e rotazione. Previste azioni finalizzate al RECUPERO DEI BENI
IMMOBILI CONFISCATI, all’utilizzo per fini sociali dei beni confiscati o
sequestrati e per la continuità produttiva e la tutela occupazionale di
questi beni. Vengono previste norme volte a favorire la LEGALITÀ NEI SETTORI
DELL’AUTOTRASPORTO E FACCHINAGGIO, DEL COMMERCIO, DEL TURISMO E
DELL’AGRICOLTURA. Prevista la realizzazione di una BANCA DATI INFORMATICA
REGIONALE delle imprese esercenti il commercio, in sede fissa e su aree
pubbliche, la somministrazione di alimenti e bevande e le attività
ricettive. Sono state predisposte norme per la PROMOZIONE DELLA LEGALITÀ NEL
SETTORE AGRICOLO ponendo in essere azioni, nella sfera delle competenze
regionali, tese a favorire il contrasto al caporalato, all’intermediazione
illegale di manodopera, al lavoro sommerso e all’evasione contributiva in
agricoltura, nell’ambito dei programmi mirati alla lotta al lavoro nero.
AS/MP

FOTO: https://goo.gl/vWwHrk

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