Case popolari senza pace, nuova legge della Regione sui requisiti per l’assegnazione di un alloggio

La giunta regionale, su proposta dell’assessore  alle Politiche della casa Enrico Melasecche, ha adottato l’ennesimo disegno di legge regionale con il quale si intende procedere alla modifica d’urgenza della normativa in materia di edilizia residenziale sociale pubblica per quanto attiene il possesso  dei requisiti previsti per l’assegnazione di un alloggio. “Interveniamo per scongiurare a monte una eventuale problematica che potrebbe verificarsi a scapito di famiglie particolarmente bisognose – afferma l’assessore – dando corso all’impegno assunto dalla presidente Donatella Tesei a modificare un passaggio normativo che avrebbe potuto avere conseguenze discordi rispetto ai nostri obiettivi”. La legge regionale 15 del 18 novembre 2021, approvata dalla stessa giunta regionale, ha introdotto “importanti modifiche alla precedente legge regionale, con l’obiettivo di dare concreta risposta ai reali stati di disagio delle fasce più deboli. Ai fini dell’assegnazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica, la nuova normativa ha introdotto rigorosi requisiti che devono sussistere in capo a tutti i componenti del nucleo familiare, in base al comma 3 dell’art.29 della legge regionale 23/2003. “Questa previsione normativa – ricorda Melasecche – è stata oggetto di osservazione da parte del Governo centrale che ha espresso perplessità sulle ipotetiche conseguenze derivanti dalla sua applicazione, in quanto si stabilisce che i requisiti devono sussistere in capo a tutti i componenti della famiglia, compresi i minori, e questo potrebbe comportare l’esclusione dalle graduatorie  di assegnazione di alloggi delle famiglie che versano in condizioni di maggior bisogno e di grave disagio sociale. Tra l’altro, l’applicazione della normativa risulterebbe particolarmente gravosa in termini di procedimento amministrativo volto alla verifica dei requisiti in capo a tutti i componenti del nucleo familiare, appesantendo e dilatando i tempi dell’iter di assegnazione. Proprio in considerazione di quanto rilevato e in accoglimento delle osservazioni ministeriali, la presidente Tesei si è impegnata alla modifica normativa. Nel giugno scorso – prosegue Melasecche – la giunta regionale ha pertanto adottato un disegno di legge attualmente all’esame delle Commissioni consiliari competenti dell’Assemblea legislativa, ma, per la sua complessità, i tempi per l’approvazione definitiva, ad oggi, appaiono non compatibili con la reale esigenza di procedere, da parte dei Comuni, entro il 30 settembre alla pubblicazione di nuovi bandi. E’ estremamente urgente quindi accelerare i tempi dell’adeguamento della legge regionale tenuto conto che le ultime graduatorie per le assegnazioni di alloggi sono scaduti il 31 dicembre 2022 e che nel frattempo, grazie al lavoro di Ater, sono state recuperate numerose unità immobiliari già nella disponibilità dei Comuni”. Il disegno di legge, di soli due articoli, sopprime la sussistenza dei requisiti in capo a tutti i componenti del nucleo familiare per l’assegnazione di una casa popolare.  Sulle norme per le case popolari, la maggioranza di centrodestra della Regione più volte è stata costretta a rinvii dopo tentativi di cambiare i requisiti di assegnazione degli alloggi, con alcune scelte considerate in contrasto con i pronunciamenti della Corte Costituzionale. La legge approvata un anno e mezzo fa fu impugnata dal governo in quanto in contrasto proprio con lo spirito e con le norme della Costituzione. A votare al Consiglio dei ministri, contro la legge dell’Umbria, furono anche ministri della Lega di Forza Italia. Insomma, la maggioranza di centrodestra è costretta a cambiare di nuovo.