Ex Novelli, confermati i sigilli sui beni per un valore di 2,7 milioni

PERUGIA – Sequestro cautelativo della Ex Novelli per un valore di 2,7 milioni di euro. Così è stato stabilito dal giudice Arianna De Martino, confermando l’esigenza conservativa del patrimonio della società a tutela dei tre figli eredi di Luigi Novelli rappresentati dagli avvocati Biancamaria Cataldo e Antonio Cappelletti. I due legali avevano richiesto il sequestro di beni delle Fattorie Novelli per circa 7 milioni di euro, ma il giudice la primavera scorsa accordo i sigilli per il 25 per cento del valore, in attesa di entrare nel merito del procedimento. Respinto dai giudici del tribunale di Perugia il ricorso della famiglia Greco che ha tentato di togliere i sigilli ai 2,7 milioni di beni delle Fattorie Novelli. Il consulente tecnico Francesco Patumi è stato incaricato di fornire riposte su una serie di quesiti, principalmente legati, al valore della quota di partecipazione di Luigi Novelli il giorno della sua scomparsa, il13 agosto, e alle operazioni di riduzione, fusione e aumento di capitale compiute durante l’amministrazione straordinaria del Gruppo guidato, in quella fase, dal presidente del Consiglio d’amministrazione tecnico Alessandro Musaio. Le vicissitudine delle Fattorie Novelli cominciano dopo il fallimento di Alimentitaliani della famiglia Greco, che nel dicembre 2016 ha acquistato tutti gli asset dell’ex Gruppo Novelli al prezzo simbolico di un euro e poi nell’aprile 2017 aveva ceduto a Poderi Greco le società in questione, che ora devono essere restituite ai curatori fallimentari Di Meo e Caldiero. Per poter salvare gli oltre cinquecento lavoratori della Ex Novelli, il recupero delle tre società, a cominciare da Fattorie Novelli che produce le uova Ovito, diventa indispensabile.

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