Foligno, l’allarme della Cgil: “Più di undicimila persone in povertà”

FOLIGNO – Situazione del lavoro tra luci e ombre nel folignate. A sottolinearli è Mario Bravi, responsabile del comprensorio per la Cgil, nonché presidente dell’Ires Cgil. “La nostra regione – dice –  è stata duramente colpita dalla”crisi”che con alti e bassi ha ridotto la nostra base occupazionale e ha ridimensionato il valore della coesione sociale. Tutti i territori della nostra regione sono stati, in maniera diversa colpiti da questa vera e propria recessione che ha cambiato i connotati economici e sociali dell’Umbria. La situazione del territorio di Foligno in questi lunghi anni ha visto alternarsi fenomeni di tenuta e di allargamento della base produttiva, con crisi devastanti di altri settori, basta pensare alle difficoltà laceranti del comparto dell’edilizia. Tra le luci va sicuramente annoverato il settore dell’industria metalmeccanica specializzata nel settore aereonautico e che conta aziende come la Umbra Cuscinetti , la OMA e tante altre.Purtroppo proprio in questi giorni abbiamo assistito, contro il parere del sindacato unitario, al trasferimento da Foligno a Roma di un azienda la EBM del gruppo Althea che costituisce un eccellenza nel settore sanitario, con la conseguente perdita nella nostra città di decine posti di lavoro! Quindi la situazione rimane precaria e difficile sul versante del lavoro.Questo è testimoniato anche dal rapporto ISTAT sui sistemi locali del lavoro(SSL) uscito proprio in questi giorni.Foligno con altri 5 comuni(Valtopina, Spello,Montefalco, Trevi e Bevagna)costituisce uno dei 14 sistemi locali del lavoro dell’Umbria.I dati relativi alla fine del 2017 ci dicono che in questo nostro territorio che conta 83.167 abitanti gli occupati sono 33 mila e i disoccupati 3.700 con un tasso di disoccupazione pari al 10,5%.Quindi abbiamo di fronte a noi una fotografia piu’ che preoccupante, che si accentua se teniamo conto che l’80% dell’occupazione creatasi negli ultimi anni è caratterizzata da lavoro povero e precario.Quindi il lavoro si presenta sotto 2 articolazioni:la scarsità del lavoro stesso e la presenza sempre piu’ frequente di lavoro povero e precario!Se poi guardiamo alla ricerca recentissima dell’ISTAT sulle povertà il quadro diventa ancora piu’ preoccupante.Infatti avendo elaborato , come IRES-CGIL, la ricerca ISTAT e avendo preso in esame la Zona Sociale di Foligno che comprende altri 8 comuni , oltre al capoluogo(Nocera, Valtopina, Sellano, Trevi, Bevagna, Spello, Montefalco, Gualdo Cattaneo) per un numero complessivo di 95.667 abitant( in questo caso l’articolazione della Zona Sociale è piu’ ampia di quella del sistema locale del lavoro e comprende 3 comuni in piu’:Nocera , Gualdo Cattaneo e Sellano)i emerge un incidenza della povertà relativa in aumento e che riguarda sul totale degli abitanti ben 11.450 persone, circa il 12,5% del totale.E’ evidente che, anche nel nostro territorio, occorre uscirne con politiche economiche alternative, che richiedono un piano del lavoro territoriale con al centro diritti e dignita’!”.

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