In Umbria serve sangue, in un anno perse 3.700 donazioni. Appello di Barberini sui social: “Umbri donate”

FOLIGNO – In Umbria, nel 2017, sono state perse oltre 3.700 donazioni di sangue, una vera e propria emorragia che preoccupa l’Avis e la sanità pubblica. L’allarme è stato lanciato domenica a Foligno, all’assemblea regionale dell’Avis Umbria, dove il presidente, Andrea Marchini, ha tracciato un bilancio delle attività dell’assocazione costitutita al livello regionale 47 anni fa. Nel 2017 c’è stato un calo del 10-15% delle donazioni. In aprticolare, per raggiungere l’autosufficienza,
in Umbria si sarebbero dovute raccogliere 45mila unità di globuli rossi invece si arivati a 40.600, mentre servivano 12mila litri di plasma e ne sono arrivati solo 9.600. Un qaudro preoccupante, che ha spinto l’Avis chiedere maggiore impegno anche delle istituzioni.
L’assessore regionale alla Sanità, Luca Barberini, intervendo all’assemblea ha detto che “la responsabilità è di tutti e l’intera comunità deve farsi carico di questa criticità”. “Per garantire maggiore qualità ed efficienza dei servizi – ha spiegato anche attraverso i social – come Regione abbiamo accreditato tutte le strutture trasfusionali umbre. Stiamo rivedendo anche gli orari di apertura dei centri di raccolta, per dare la possibilità di donare anche la domenica”.
Da qui l’appello dell’assessore a diventare donatori, lanciato anche attraverso un video postato sul profilo Facebook: “Umbri donate sangue! Farlo non è soltanto un atto di generosità, significa anche contribuire a salvare la vita a tante persone, donando una parte di se stessi”.