Norcia, inizia il processo per Alemanno su “Casa Ancarano”

NORCIA – Inizierà il 15 maggio il processo per il sindaco di Norcia, Nicola Alemanno e il presidente della Proloco di Ancarano, Venanzio Santucci, oltre al direttore dei lavori Riccardo Tacconi. Al centro l’inchiesta della Procura di Spoleto legata all’iter per la realizzazione della struttura di Ancarano, dopo il terremoto. L’accusa è abuso edilizio perché la struttura non poteva essere realizzata secondo le procedure di emergenza.

Protezione civile – Intanto si registra un’altra giornata campale sull’altro sequestro clamoroso, quello del Centro Boeri. La Protezione civile si schiera con Alemanno e dice che le eventuali deroghe valgono anche per le strutture che possono garantire i servizi dei cittadini. “In riferimento al sequestro del centro polifunzionale di Norcia ed alle diverse opinioni espresse in relazione ai provvedimenti adottati dalla Procura di Spoleto – dice una nota – nell’esprimere piena fiducia nell’operato della Magistratura, il Dipartimento della Protezione Civile può assicurare di avere adottato le misure emergenziali, emanate per fronteggiare le esigenze della popolazione colpita dal sisma, in senso conforme alle norme di legge che le prevedono, in funzione della loro finalità propria e comunque nel rispetto dei principi generali dell’ordinamento”.

“L’ordinanza n. 389 del 28 agosto 2016 infatti, anche in deroga alle norme urbanistiche e paesaggistiche, prevede la possibilità di realizzare strutture temporanee per assicurare, tra le altre cose, “la continuità dei servizi pubblici”. Finalità, quest’ultima, a cui risponde la struttura di Norcia che dopo essere stata nella prima fase dell’emergenza sede del Centro Operativo Comunale (COC), ospita attualmente le sedute del consiglio comunale e rappresenta per la comunità norcina un importante centro di aggregazione e di attività di pubblico interesse. Quanto al requisito della temporaneità è utile ricordare come l’Unione Europa, dopo gli eventi sismici de L’Aquila e la realizzazione del Progetto C.A.S.E., ebbe a precisare che per l’attuazione di misure provvisorie dovesse intendersi la realizzazione di strutture suscettibili di un impiego, anche durevole, perlomeno fino al momento in cui le opere di ricostruzione non garantiscano un ritorno alle condizioni precedenti l’evento.

Mentana – Il direttore del TgLa7 scrive un lungo post in cui argomenta la sua posizione. “Come forse saprete mi sono molto esposto sulla vicenda, che reputo vergognosa, del sequestro del centro polifunzionale che abbiamo donato a Norcia dopo il terremoto. Voglio spiegarvi bene la storia e il motivo della nostra protesta.

1 A seguito del terremoto del centro Italia abbiamo riattivato l’iniziativa “Un aiuto subito”, che da vent’anni porto avanti con il Corriere della Sera. Abbiamo raccolto 8,7 milioni di euro grazie alla generosità di telespettatori e lettori
2 Lo scopo della raccolta anche in questa occasione era di poter subito essere di aiuto alle comunità colpite dal sisma, col vantaggio di disporre di fondi privati immediatamente spendibili
3 Abbiamo agito in pieno accordo con il commissario straordinario e il dipartimento della protezione civile, e in stretto contatto con i sindaci dei comuni interessati
4 Abbiamo coinvolto uno dei principali architetti del nostro paese, Stefano Boeri, che ha progettato e controllato l’edificazione di prefabbricati rigorosamente costruiti in funzione antisismica, secondo le priorità territoriali e di utilizzo concordate con i rappresentanti delle comunità e le autorità preposte al soccorso e alla prima ricostruzione
5 Tra questi edifici c’è anche il centro polifunzionale di Norcia, ideato come cabina di regia delle emergenze e luogo di accoglienza per la popolazione, in caso di nuove scosse, 600 metri quadri, inaugurato il 30 giugno 2017 e usato, ogni giorno, da anziani, associazioni, volontari e sede delle riunioni del consiglio comunale e come centro operativo della protezione civile
6 Per ovvi motivi il centro sorge nella vallata all’esterno delle mura di Norcia, città tuttora gravemente lesionata dal terremoto,
nel punto più facilmente raggiungibile in caso di evacuazione e vicino all’imbocco della strada di uscita dal comune, e dove in emergenza le autorità locali, il commissario straordinario e la protezione civile hanno convenuto dovesse sorgere l’opera
7 Il padiglione non è costato un solo euro allo stato, alla regione o al comune. E’ il frutto del vostro aiuto e del nostro lavoro, non è mai stato utilizzato per iniziative a scopo di lucro ed è totalmente smontabile se evenienze imponderabili lo rendessero necessario
8 Il centro ha avuto un ruolo tangibile per la reazione della comunità di Norcia, anche come segno della solidarietà e della voglia di rinascere
9 Nonostante questo – incurante dell’emergenza e dell’eccezionalità della situazione – la magistratura inquirente di Spoleto, competente per territorio, ha avviato un’inchiesta con l’ipotesi di abuso, per aver edificato un’opera non temporanea ma permanente, e quindi non compatibile con le norme paesaggistiche di quell’area
10 Si così arrivati, a mio avviso incredibilmente, all’avviso di garanzia per il sindaco di Norcia e per l’architetto Boeri, e soprattutto al sequestro dell’edificio “ai sensi dell’articolo 321 del codice di procedura penale”. Parliamo di Boeri come direttore di un’opera commissionata dalle autorità locali, dal commissario straordinario per l’emergenza sismica e dal dipartimento della protezione civile, realizzata a titolo gratuito dall’architetto con materiali acquisiti con i fondi della nostra sottoscrizione!
11 Quando si rende necessario il sequestro preventivo, a norma di quell’articolo? “Quando vi è pericolo che la libera disponibilità di una cosa pertinente al reato possa aggravare o protrarre le conseguenze di esso ovvero agevolare la commissione di altri reati”. C’è qualcuno al mondo disposto a sostenere che ricorresse questa necessità? Che necessità avevano i pm di sequestrare la struttura? Nessuna”.

 

 

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