Perugia, sparatoria a San Martino. Il Pd: “Escalation di tensioni, Romizi non fugga”

PERUGIA – Il far west di San Martino in Campo chiama alle proprie responsabilità la maggioranza. E’ questo il senso delle parole del Partito democratico che, per bocca dei consiglieri comunali Alvaro Mirabassi e Erika Borghesi e dei segretari di circolo Alessio Persichini e Alessandro Sdoga, rincarano la dose.

“Alla fine è accaduto.  Non in una periferia degradata – dicono – non negli angoli decadenti del centro cittadino ma a S. Martino in Campo, in una tranquilla frazione rurale del comune di Perugia. Proprio nel punto più vulnerabile e innocente del nostro territorio, davanti ad un asilo nido, quando i genitori di ritorno dal turno lavorativo pomeridiano vanno a riprendere i propri figli. Uno scontro tra una pattuglia della Polizia e un auto con tre malviventi a bordo che poi si sono dati alla fuga e risultano ancora latitanti”.

“Da settimane gli abitanti del comprensorio (che si allarga a S. Andrea D’Agliano, S. Martino in Colle e Santa Maria Rossa) sono bersagliati da episodi di microcriminalità. Le tante sollecitazioni che si sono levate verso Palazzo dei Priori sono rimaste inascoltate. Viene da chiedersi come dopo i mille proclami del Governo nazionale e il fare disteso e rassicurante della Giunta Comunale possa verificarsi tutto questo. Probabilmente tale episodio contribuirà a far emergere la differenza tra la politica social e l’impegno silenzioso e concreto, proprio di chi amministra la cosa pubblica.  Come è naturale il comune è il referente diretto della popolazione, soprattutto quando si parla di pubblica sicurezza. Nessuno vuole un primo cittadino-sceriffo – dice – o una giunta di giustizieri. È lecito però che la popolazione pretenda di essere tutelata. Le forze dell’ordine si sono spese con encomio con i mezzi a disposizione, ma l’incapacità da parte dell’amministrazione comunale di essere presente e di tessere relazioni con il Governo nazionale utili a tutelare la pubblica sicurezza, dimostra come vengano sottovalutati pericolosamente livelli di paura e tensione che sono dannosi per tutta la Comunità. In vicende come questa, il sindaco non può sottrarsi dal rappresentare un riferimento per un territorio inerme.  Il Circolo PD di S. Martino in Campo e di S. Martino in Colle chiedono che il Sindaco venga pubblicamente a riferire su quali azioni ha messo in campo per aumentare il livello di sicurezza di queste frazioni e di quelle limitrofe. Tutti i cittadini devono aver la possibilità di essere informati, non solo una ristretta delegazione selezionata in modo arbitrario. Per tornare alla normalità, oltre al perseguimento dei malviventi datisi alla fuga, serve anche un impegno politico della Giunta comunale che deve necessariamente farsi promotrice di un piano organico impegnando il Governo ad intervenire concretamente. Il declassamento da livello A a livello B della Questura Perugia riduce notevolmente risorse mentre Sindaco e Giunta si dimostrano incapaci di intercettare i fondi dei bandi nazionali per la vigilanza pubblica. I cittadini infine, oltre il danno la beffa, si vedono delegare le responsabilità del Ministero dell’interno in tema di sicurezza, abbandonati e costretti a cercare una soluzione dopo la  resa delle Istituzioni”.

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