Sequestro Centro Boeri, l’Anm: “Basta polemiche”. La Procura: “Struttura abusiva”

NORCIA – Dopo il bailamme legato al sequestro del Centro Boeri interviene anche l’Associazione nazionale magistrati per stoppare le polemiche e difendere l’operato della Procura di Spoleto. “C’ è stato un intervento della magistratura – dice il presidente Albamonte – è giusto rispettarlo, senza alimentare polemiche inutili. Nessuno ha altro fine se non verificare se la legge è stata rispettata. Pensare che in presenza di uno stato di calamità possa venir meno il controllo di legalità vuol dire far spazio a quegli scandali della ricostruzione che il Paese ha vissuto in passato”.

La sezione Umbra dell’Associazione Nazionale Magistrati riconoscendo il diritto di critica delle decisioni assunte dalla magistratura esprime sconcerto e preoccupazione per il tono drammatico e veemente con cui alcuni organi di stampa si sono espressi in riferimento al disposto sequestro preventivo del centro polivalente di Norcia, noto come Padiglione delle Esposizioni. Si ritiene del tutto inopportune le affermazioni secondo cui i magistrati che hanno adottato il provvedimento dovrebbero accollarsi le conseguenze di un eventuale ed ulteriore evento calamitoso e dovrebbero rispondere di eventuali danni alla reputazione di coloro che hanno contribuito con le loro donazioni alla realizzazione della struttura. Reputa altresì fuorviante la previsione formulata circa l’esito dell’inchiesta che dovrebbe necessariamente tradursi in un “nulla di fatto”. La sezione evidenzia infine che le critiche all’operato dei magistrati spoletini sono state esplicitate senza dar conto delle motivazioni del provvedimento e sulla scorta di una lettura unilaterale della vicenda affidata a coloro che nella stessa risultano direttamente coinvolti. Merita d’essere precisato che le indagini in corso non riguardano in alcun modo le modalità di impiego delle donazioni dei sottoscrittori né pregiudicano l’assistenza e il ricovero delle popolazioni terremotate cui la giunta ribadisce la propria vicinanza.

E intanto emergono i dettagli della richiesta di sequestro preventivo. Secondo i magistrati, la struttura viste le sue fondazioni, è priva delle caratteristiche di temporaneità. Inoltre sull’area dove insiste la struttura sono state create anche le opere di urbanizzazione. I magistrati, come scrivono nella richiesta di sequestro preventivo inoltrata dalla Procura di Spoleto al Gip Salerno, dicono che la struttura è “abusiva” perché comporta una trasformazione del suolo. Sempre secondo la Procura ci sarebbe stata una “truffa delle etichette”, con la scomparsa della parola “permanente” dai documenti.

I magistrati sottolineano anche l’esistenza di due mail della Sovrintendenza, con una mancata risposta dell’Ente, nella quale si segnalavano alcune violazioni e si chiedevano alcune informazioni legate alla volontà del progetto edificatorio.

 

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