Terni: domani lavoratori del Pmal sotto la prefettura
TERNI – A circa un anno dall’insediamento del governo e a pochi mesi dalla storica visita ufficiale della ministra della Difesa, Elisabetta Trenta, presso il Polo di Mantenimento delle Armi Leggere di Terni, non una delle criticità evidenziate
Avevamo chiesto di affrontare e risolvere alcune delle priorità individuate che continuano a mortificare il lavoro, svilire la professionalità e determinare l’esiguo trattamento economico e previdenziale riservato ai dipendenti civili della Difesa.
Ovvero:
In particolare per il P.M.A.L. di Terni l’accento va posto sulla carenza dei dipendenti civili rispetto alla pianta organica, che a fronte dei 384 previsti, oggi vede la presenza di circa 280 persone, le quali si ridurranno nel prossimo triennio, a causa dei pensionamenti, a soli 182, causando l’irrimediabile dispersione del prezioso Know-how acquisito, soprattutto nel settore tecnico, e il conseguente drastico calo delle prestazioni e della possibilità di raggiungimento degli obiettivi istituzionali.
È giunto il momento di dire basta alle promesse non mantenute e alle solite vuote dichiarazioni di disponibilità della ministra Trenta, a cui mai fanno seguito soluzioni concrete.
É tempo che il ministro della Difesa assuma per intero le responsabilità che derivano dal suo ruolo istituzionale di fronte ai propri 27.000 dipendenti e alle loro famiglie e realizzi senza ulteriore ritardo gli impegni che ha assunto nei loro confronti.
Per quanto ci riguarda, in seguito all’avvio dello stato di agitazione nazionale dei dipendenti civili della Difesa e nelle more della grande manifestazione nazionale che le categorie del lavoro pubblico hanno programmato per il prossimo 8 giugno a Roma – nella quale la vertenza Difesa troverà adeguato spazio e partecipazione – abbiamo ritenuto di organizzare per domani, giovedì 30 maggio, dalle ore 9.30 una assemblea unitaria sotto la prefettura di Terni, in concomitanza con le altre manifestazioni indette dagli enti del ministero della Difesa su tutto il territorio nazionale, per testimoniare pubblicamente il nostro fermo dissenso nei confronti dell’inerzia istituzionale fin qui palesata dalla ministra Trenta nei confronti del personale civile della Difesa.