Gubbio, visitabile fino al 20 gennaio la mostra sulla scienziata Sklodowska Curie

GUBBIO –  Sarà visitabile fino al 20 gennaio, nelle sale espositive della Basilica di Sant’Ubaldo,  la mostra dedicata alla scienziata di Varsavia, Maria Sklodowska Curie, vincitrice di due Nobel per la fisica e  per la chimica, unica donna ad aver vinto il premio in due discipline scientifiche. L’esposizione, con il patrocinio dell’Ambasciata della Repubblica di Polonia – Ufficio Consolare di Roma, ripropone i momenti di vita privata e lavorativa della grande scienziata polacca che si è distinta nella ricerca  sulla radioattività. Come ha ricordato nel corso dell’inaugurazione Monsignor Fausto Panfili, Vicario della Diocesi e Rettore della basilica di Sant’Ubaldo, si tratta “dell’iniziativa più importante dei tre anni del mio rettorato, in quanto il nome della scienziata è legato anche al campo medico della radioterapia per la cura di determinati tumori. Ecco la forza della ricerca e l’importanza di investire in cultura”.

La mostra rappresenta un’opportunità didattica, secondo il professor Luca Gammaitoni (NiPS Laboratory).  “Maria Sklodowska Curie, nonostante sia passato del tempo, è una figura moderna. La scienziata intravide nelle misteriose radiazioni emesse dall’uranio, appena scoperte da Henri Becquerel, un buon campo di ricerca per una tesi di dottorato alla Sorbonne di Parigi. In particolare scoprì che l’attività evidenziata dipendeva strettamente dall’atomo di uranio e che era proporzionale alla quantità di questo elemento all’interno del composto. Nella sua ricerca, insieme al marito Pierre Curie, riuscirono ad isolare una piccola quantità di un nuovo elemento chiamato polonio, 400 volte più radioattivo dell’uranio. Il radio, sicuramente la più celebre scoperta della scienziata, è un isotopo radioattivo naturale, 1 milione di volte più radioattivo dell’uranio. Sulla sua attività specifica si basa la storica unità di misura della radioattività, il curie”. “Donna di ricerca, di senso di appartenenza alla cultura polacca, di condivisione generosa delle scoperte scientifiche compiute, di cura materna ed orgoglio di genere, di incorruttibilità ed onestà intellettuale –  per la presidente dell’associazione “Amici di Polonia in Umbria”, Anna Stella Serena Lis – è un’esperienza che merita di essere conosciuta e divulgata perché di grande esempio per le nuove generazioni”. Dopo il taglio del nastro, è stato proiettato un film biografico sulla vita di Maria Sklodowska (1943), del regista californiano Mervyn Leroy. La pellicola sarà proiettata nuovamente nel periodo della mostra, su richiesta all’Associazione,  contattando il seguente indirizzo: amicipoloniaumbria@libero.it

Il 16 gennaio, alle 17.30, sempre presso la Basilica di Sant’Ubaldo, la ricerca scientifica sarà la protagonista dell’ultimo appuntamento della serie dedicata alla grande scienziata, la conferenza “Promuovere i talenti, far crescere l’eccellenza”, organizzata dall’Associazione, in collaborazione con il NiPS Laboratory del dipartimento di Fisica (Università degli Studi di Perugia).

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