Spello, un viaggio emotivo nelle Torri di Properzio

SPELLO – “Ars Captiva Non Est” è la nuova proposta culturale della XXXVII edizione di Incontri per le Strade. La città di Spello ospita – tra gli altri – Federico Della Bina, affermato giovane scultore che espone dal 13 agosto al 2 ottobre 2016 nel rinnovato complesso architettonico delle Torri di Properzio e Porta Venere. Qui le sue originali installazioni hanno incontrato un’inedita ragion d’essere.

A Spello, Della Bina propone un’evoluzione del suo originario progetto partito con “Ninfe e Ninfee” a Bastia Umbria, proseguito con “Viventes inter su sustinent” in Assisi e approdato con “Ars captiva non est” nella Splendidissima Colonia Julia.
Le sculture del giovane assisiate – anch’esse cresciute e sviluppatesi attraverso un convulso processo di ricerca e trasformazione – si contraddistinguono per una singolare forza espressiva dovuta ora alla diversa cromia, ora alla restituzione formale della raffinata ceramica Raku, ora all’innata veemenza di un primordiale moto interiore che ha generato la forma visibile come risultato del rapporto tra diversi “elementi viventi”.

“Quello delle Torri di Properzio – spiega il curatore Giulio Proietti Bocchini – è un ambizioso esperimento che Federico Della Bina vuole saggiare, creando delle connessioni tra il gesto dell’opera madre e alcuni elementi naturali e non, che, esterni alla scultura, creano un legame con questa e con la forza architettonica della materia muraria della Torre. Immagini, raggi di luce e tagli atmosferici consentono al visitatore di entrare in contatto con i pieni e i vuoti di un luogo che protegge l’opera d’arte, ma al contempo ne favorisce la propagazione nella sua più intima vocazione. Federico Della Bina propone un’arte non prigioniera, ma libera da se stessa e da chi la genera; il binomio torre fortificata (come bisogno di custodia) e opera d’arte (frutto di un gesto libero e incondizionato) rappresenta per l’artista l’ultimo traguardo a cui è approdato, motivo per il quale il moto ascensionale, che accompagna la scoperta delle sue installazioni nel percorso espositivo in verticale, costituisce un inevitabile viaggio emotivo e liberatorio verso l’alto.
Sulla cima, un tempo utile avamposto di controllo e difensivo, ora l’artista colloca il nuovo, il diverso, il non visto, traccia direzioni; che sia l’inesplorato universo della rarefatta natura en plein air il prossimo progetto di Federico?”
La mostra è visitabile dal venerdì alla domenica nel seguente orario: 10.30-12.30 / 15-17. Vernissage 13 agosto ore 18.30, musiche di Beata Bukor, violino e Antonio Ruvo,
chitarra.

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