DIS…CORSIVO. IL VESCOVO DI DIGNE

NOSTRADAMUS di Maurizio Terzetti / Da personaggio emblematico di un grande capolavoro letterario – “I miserabili” di Victor Hugo – il Vescovo di Digne – capoluogo del Dipartimento delle Alpi dell’Alta Provenza – è diventato, all’improvviso, l’apostolo di una concretissima tragedia dei nostri giorni:

l'ecatombe causata dal copilota del volo di Germanwings, Andreas Lubitz, diretto da Barcellona a Dusseldorf.

Nel romanzo di Hugo, il presule era il Vescovo Myriel, figura intorno alla quale lo scrittore aveva molto puntato per un gesto di amore nei confronti di un ospite che lo aveva derubato, Jean Valjean; nella realtà di questa settimana, iniziata martedì scorso, è monsignor Jean Philippe Nault, che è subito corso sul luogo della tragedia e si è caricato il peso enorme delle risposte profonde da dare ai familiari delle vittime del gesto del giovane Lubitz.

Nel romanzo, era pressoché solo il Vescovo Myriel a intrattenere un dialogo con l'evaso Jean Valjean; nella realtà di questi giorni, abbiamo visto comunità intere rispondere a raggiera agli impulsi d' amore lanciati dal loro pastore. Solo gli anni, beffardamente, tornano: il 1815 è quello in cui Hugo fa cominciare il suo capolavoro, il 2015 è quello della tragedia di un suicidio nel quale sono state coinvolte, nello stesso ambiente di due secoli prima, 149 persone.

Duecento anni separano il vescovo di Digne, uscito, in gran parte, dalla penna di Victor Hugo, dal vescovo attuale della stessa città. Non sappiamo se quest'ultimo avrà mai pensato all'incredibile ritorno di ruolo e di protagonismo che, attraverso la sua figura, si registra a carico di una regione così isolata e impervia come le Alpi dell'Alta Provenza.

È certo, però, che monsignor Nault non è stato da meno del suo predecessore letterario. Egli ha voluto farci sapere che, nel luogo della tragedia, al centro della sua diocesi, pur fra tanto lutto, “si respira un clima di pace. È strano, ma si respira pace”. E, come nei “Miserabili”, anche oggi tante altre storie si legheranno all'episodio iniziale del Vescovo di Digne fino a farlo scomparire. Ma la testimonianza di quella “pace” che il Vescovo di Digne di oggi ha sentito e invocato sui morti e sui vivi di questa tragedia, insieme con la sua comunità, vale e varrà probabilmente più di ogni altra verità su quanto è accaduto.

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