Tanto tuonò che piovve, Paola Agabiti (Urbani) si separa dalla Tesei e passa con Fratelli d’Italia: sospetti e dietrologie. C’è chi vede una trama

Porte girevoli nel centrodestra umbro.  Va a destra l’assessore regionale Paola Agabiti in Urbani che dopo essere stata eletta nella lista della presidente Tesei ha aderito a Fratelli d’Italia. Un cambio di casacca annunciato da tempo ma soltanto oggi  reso noto. “Benvenuta in Fratelli d’Italia all’assessore regionale Paola Agabiti, che ha aderito al partito”, annunciano il responsabile dell’organizzazione Giovanni Donzelli e quello delle adesioni Arianna Meloni, sorella della premier. Il fenomeno dei cambi di casacca non risparmia nemmeno l’Umbria. La scelta della Agabiti rappresenta un colpo doloroso per la presidente Tesei che quattro anni fa aveva voluto al suo fianco la “reginetta” di Scheggino, inserendola come punta di diamante della sua lista. Pur ottenendo tremila voti, molti di meno rispetto agli altri eletti del centrodestra, la governatrice Tesei l’ha imposta in giunta regionale affidandogli le deleghe più importanti. Una coppia indissolubile, un passo l’una un passo l’altra. In campagna elettorale, in una mega cena elettorale a Scheggino con Matteo Salvini, entrambe in prima fila. In quel momento la Lega viaggiava intorno al 40% , ottenendo poi il 37%  alle elezioni regionali che consentirono al partito di conquistare ben 12 seggi a palazzo Cesaroni. Fratelli d’Italia viaggiava, invece, a cifre molto più modeste (10,4%)  mentre Fi, il partito che fu della suocera della Agabiti (Ada Spadoni Urbani) non andò oltre il 5,5%. Allora si mormorava di un passaggio della Agabiti nella Lega di Salvini. Non c’era però bisogno perché la Tesei, legata da una amicizia tale da dare la vita per l’Agabiti, garantiva per lei anche sul piano politico. Nell’ultimo periodo è successo qualcosa, apparentemente  senza una ragione logica. Dopo aver condiviso anni di forte affiatamento, confidenza e simpatia qualcosa si è rotto. Non si conoscono le ragioni, a parte i chiacchiericci di corso Vannucci. L’uscita della Agabiti arriva proprio dopo il passo indietro di Salvini sul candidato presidente della Sardegna. Tra padani e Fratelli d’Italia i nervi sono sempre più tesi, un tutti contro tutti che rischia di avere ricadute pesanti sulle altre Regioni che andranno al voto nei prossimi mesi. Il rinvio del decreto, voluto da Salvini per far correre per la terza volta i sindaci dei Comuni tra 5 e 15 mila abitanti, non è certo casuale. Torna così in ballo anche il nome di Donatella Tesei, la cui presidenza dell’Umbria scade il 27 ottobre. Salvini vuole la riconferma ma Fdi cerca di prendere tempo. Se salta Vito Baldi (Fi), presidente della Basilicata al primo mandato, salta anche l’Umbria. Ecco, quindi, che arrivano puntualmente i primi sospetti, dietrologie e ombre. E c’è chi già vede una trama, immaginata o supposta, di far fuori la Tesei. Con il rischio che nessuno si fida di nessuno e tutti sospettano di tutti.