ANCORA UN MOMENTO DI EDGAR MORIN

“Ancora un momento”, così titola Edgar Morin il suo recente libro, pubblicato in Italia da Raffaello Cortina Editore. E’ con questa invocazione ” Ancora un momento, signor boia” che la contessa Du Barry si rivolge al boia di fronte alla ghigliottina per reclamare ancora un attimo di vita. Ed è così che l’ultracentenario Morin si augura ancora un po’ di vita per completare il suo straordinario contributo alla storia culturale del novecento e di questi primi anni del terzo millennio. C’è in questa piccola raccolta di vari ed anche disarticolati interventi tutta la sapiente riflessione di un grande intellettuale laico, ma non alieno ad interrogarsi anche  nel profondo dell’animo umano. Morin in questo modo ci dà una grande testimonianza di vita: resistente antifascista, per un breve periodo comunista, per poi divenire un puntuale accusatore della deriva totalitaria dello stalinismo, sociologo, politologo, attento indagatore della filosofia e della letteratura. E’ tutto questo Morin, ma soprattutto un appassionato amante della vita. ” La cosa più stupefacente – dice -è che ci si stupisce così poco del fatto del vivere”. E’ la sua una continua riflessione sul dovere di lavorare per rafforzare la solidarietà tra popoli e nazioni  che ci costringe a prendere atto del fatto che ” la vera coscienza  consiste nel prendere coscienza di sé, il che implica il prendere coscienza della nostra dipendenza dall’altro” . Questo conduce alla necessità di “civilizzare la terra, trasformando la specie umana in umanità “. Su questo percorso Morin non rinuncia ad una puntuale critica alla vicende storiche che hanno visto il marxismo degenerare nello stalinismo per una visione deterministica della storia e per uno scientismo che ha pensato di semplificare il disegno umano. ” Per Marx – scrive infatti Morin – la certezza scientifica eliminava l’interrogazione filosofica. Oggi, vediamo che tutti i progressi della scienza riaccendono le questioni filosofiche fondamentali”. Nel progresso non c’è nessuno approdo definitivo perché ” la rinuncia a un mondo migliore dei mondi non è la rinuncia a un mondo migliore”. Volendo potremmo ora dire che Morin con la sua critica al socialismo non fa che rivalutare un approccio riformista al necessario progredire della storia umana. E’ nella tolleranza, nel rispetto di tutte le differenze, nel riconoscersi tutti come una unica comunità di destino, che ognuno  , con le proprie diversità, con le rispettive identità, le proprie patrie contribuisce a costruire un mondo migliore. Tutti possono portare il proprio contributo alla verità. Non a caso Morin cita Pascal laddove afferma che : ” Il contrario di una verità è una verità contraria”.

Il libraio

Edgard Morin, ” Ancora un momento. Testi personali, politici, sociologici, filosofici e letterari”, Raffaello Cortina Editore, Milano 2024, pp. 157     Euro 14,00