ASSISI SANTA MARIA DEGLI ANGELI, MOZIONE CUPERLO, BOCCI A PRESENTAZIONE CANDIDATI PD

“Stiamo vivendo un passaggio particolarmente delicato: da un lato c’è un quadro generale pieno di incertezze e dall’altro c’è la necessità di governare il Paese per un periodo sufficiente a portare l’Italia fuori da questa palude, per poi agganciare il treno della crescita e dello sviluppo”. Lo ha detto il sottosegretario al ministero degli interni, Gianpiero Bocci, nel corso della presentazione dei candidati PD per Gianni Cuperlo. L’incontro, che si è svolto in una affollatissima riunione presso la sala congressi del Relais “La Valle” di Gianpiero Bianconi, tra Santa Maria e Tordandrea di Assisi, è stato voluto per faro conoscere a tutti, stampa compresa, idee, progetti, persone e programmi della mozione Cuperlo. “Il dramma principale –  ha detto il rappresentante del Governo Letta – è il lavoro e sono soprattutto i giovani ad essere travolti da questa emergenza”.

 

Secondo Bocci è indispensabile dare risposte concrete ai cittadini e per questo, in vista delle primarie dell’8 dicembre, “abbiamo fatto la scelta di lavorare per sostenere una candidatura che rappresenta al meglio il Partito Democratico”. E’ in questo contesto, in sostanza, che, sono nate candidature di Roberta Isidori nel collegio di Terni, Virna Venerucci in quello di Perugia 1 e di Luca Barberini, come capolista, nel collegio Perugia 2. “Io personalmente – ha aggiunto l’onorevole Gianpiero Bocci – vedo nella candidatura di Renzi tutti i limiti della volta scorsa: esprime un messaggio giusto, quello del cambiamento e di un partito moderno e non più condizionato da ciò che siamo stati, ma io vengo da una stagione dove prima di chiedere di dove sei, ti chiedo dove vuoi andare perché – da notare – se non ci sono idee è solo una battaglia tra uomini”.

 

Il sottosegretario afferma di conoscere Cuperlo personalmente di stimarlo sul piano culturale. “E’ un intellettuale – ha detto nel suo lungo intervento – raffinatissimo con la capacità di guardare a un forte senso di giustizia sociale. Penso, però, che il Partito democratico meriterebbe molto di più per dare risposte ancor più incisive e autorevoli al grave momento di difficoltà che sta vivendo il nostro Paese”. Il Governo Letta, in realtà, sta provando, con un grande sforzo politico, a dare quel contributo che è mancato negli ultimi anni. Domenica prossima sarà una giornata importante per il Pd, ma il lavoro vero e proprio comincerà dal 9 dicembre e servirà per costruire un Partito democratico più aperto, plurale, democratico fino in fondo, a Roma come in Umbria.

 

Luca Barberini, dal canto suo, ha detto: “L’idea che mi ha spinto ad assumere questo ruolo è quella di essere rappresentativo delle idee, dei valori e delle storie di un passato che ci ha permesso di costruire una qualcosa di veramente utile, che leggo nella comunità che abbiamo realizzato in questi anni e che vogliamo continuare a portare avanti”. Barberini sostiene la tei della la necessità di avere un partito forte e autorevole, che eserciti pienamente questo ruolo, anche nel contesto regionale.

 

“Un partito – ha detto – che, quando cerca di costruire e di confrontarsi, elabora proposte che chi sta nelle istituzioni, che rappresenta il meglio che il partito in quel momento esprime, non deve recepire come una contestazione”. Quello che, in sostanza vuole Barberini è un partito autonomo, che parta della base, che crei occasioni di confronto, e che sia in grado di dare maggiore forza a chi sta nelle istituzioni per dare risposte alle tante criticità presenti nella nostra comunità.

 

“Da qui – ha aggiunto in chiusura – abbiamo anche la necessità di creare un partito che sia veramente vicino ai territori, meno legato ai caminetti e più alle esigenze delle comunità locali”. Al di là delle diverse mozioni, in sostanza, sembra che la cosa che mi interessi di più al Consigliere regionale, sia quella di lavorare per creare un partito che faccia delle differenze. Una vera scommessa per il futuro: un partito che abbia l’ambizione di arrivare al 35 per cento non può, secondo Barberini – pensare di avere un pensiero unico ma deve sapere valorizzare le differenze. “In questa stagione congressuale – ha dichiarato -, il vero problema è che non si ha la reale percezione delle difficoltà che sta vivendo il nostro Paese, con il rischio di prospettare soluzioni non capaci di dare risposte adeguate ai problemi delle persone.

 

“Credo – ha detto infine – che un partito come il nostro, che vuole andare alla guida del Paese, abbia bisogno di qualcosa di diverso, di una proposta culturale più credibile che tenga conto dei bisogni dei cittadini: mi appassiona l’idea di provare a costruire un Paese attento a tutti, che non lasci indietro nessuno e che sia presente sui territori.

 

Per fare questo dobbiamo cambiare la legge elettorale e dare la possibilità ai cittadini di scegliere davvero i propri rappresentanti. In vista dell’8 dicembre dobbiamo abbassare i toni per non disperderci e non vanificare il lavoro fatto in questi anni, per dare il segnale di cambiamento e di speranza che la nostra regione e il nostro Paese chiedono da tempo”.  L’incontro, cui ha partecipato anche il presidente del Consiglio regionale dell’Umbria, Eros Brega, è stato coordinato da membro del “Parlamentino”, Andrea Smacchi. By Marcello Migliosi e Fabiola Gentili
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