Centrosinistra Umbria, contrordine compagni: è finita la rottamazione. Il terzo mandato favorisce l’usato sicuro, la stagione dei civici

La rottamazione o l’usato sicuro. Il big bang di Elly Schlein o il rinnovo graduale. In Umbria, nella scelta dei candidati sindaco,  il centrosinistra preferisce non farsi suggestionare dalla rottamazione per non correre rischi. Ma andiamo con ordine. Nei giorni scorsi il governo ha emanato il decreto legge contenente disposizioni urgenti per le elezioni 2024.  Tra le modifiche c’è anche il numero massimo di mandati che possono essere ricoperti dai sindaci, aumentandolo a 3 per i comuni tra 5 e 15 mila abitanti ed eliminandolo completamente per quelli più piccoli. Pochi giorni fa  la segretaria del Pd Elly Schlein ha affermato che al Pd non serve un “usato sicuro ma di una scelta netta”. In realtà, sul territorio in molti speravano nella ciambella di salvataggio del terzo mandato. Ciambella che consente ai partiti, in Umbria soprattutto al centrosinistra,  di uscire dall’impasse. In pochi giorni è arrivata la conferma che il terzo mandato toglie dall’imbarazzo i dirigenti dem di Gualdo Tadino, Spello e Panicale. Non solo: consente al Pd regionale di tirare un sospiro di sollievo e uscire da un quadro generale piuttosto difficile. A Gualdo Tadino scende in campo per la terza volta il vulcanico Massimiliano Presciutti, a Spello Moreno Landrini si avvia verso i quindici anni di sindacatura, a Panicale stessa storia per Giulio Cherubini. Tre sindaci che prendono al volo la scialuppa del terzo mandato. L’usato sicuro va però oltre la chance del terzo mandato. A Gubbio, dopo dieci anni di alti e bassi del sindaco Stirati, il centrosinistra ha deciso di puntare sulla sua vice Alessia Tasso, nel ticket pensato (forse concordato con i livelli regionali) per mandare la Tasso a palazzo Pretorio e Stirati in Consiglio regionale. A Orvieto è ormai fatta per il medico Stefano Biagioli, professionista stimato e molto conosciuto in città. Biagioli, 70 anni, medico di famiglia, è una figura civica con un forte consenso in città . A Foligno, invece, il candidato sindaco scelto dalla coalizione di centrosinistra è Mauro Masciotti, 57 anni, ferroviere e direttore della Caritas; deve ancora sciogliere la riserva. L’investitura definitiva, salvo clamorosi colpi di scena, dovrebbe arrivare nelle prossime 48 ore. A Gubbio, Orvieto e Foligno nessuno dei tre candidati è iscritto al partito democratico. A Magione altra scelta in continuità: al posto di Giacomo Chiodini, che ha rinunciato al terzo mandato, sarà candidato il vicesindaco attuale Massimo Lagetti. L’unica novità vera arriva da Perugia con Vittoria Ferdinandi, 37 anni, psicoterapeuta, cavaliere dell’ordine al merito della Repubblica per aver trasformato un ristorante in un luogo di cura e lavoro per persone con problemi psichici. Una giovane donna, molto radicata nel territorio e non  iscritta a partiti. Dal resto dell’Umbria arrivano tante conferme: Matteo Burico corre per la seconda volta a Castiglione del Lago, Roberto Ferricelli dopo dieci anni è di nuovo ricandidato a Piegaro, Federico Gori a Montecchio, Giampiero Lattanzi a Guardea, Damiano Bernardini tenta il bis a Baschi, Daniele Longarini punta al terzo mandato a Castel Viscardo.