GLI ZOMBIE E LA POLITICA

” La semplice decisione di prendere atto della realtà ha cominciato ad essere vista come una posizione liberal”. Così icasticamente Paul Krugman, premio Nobel per l’economia nel 2008, definisce il modo con cui tanti opinionisti e leader della destra repubblicana americana si rifiutano di prendere atto della palese falsità di molte teorie economiche che hanno caratterizzzato gli ultimi anni di narrazione neoliberista rifiutandosi di confrontarsi seriamente con la grave crisi economica che dal 2008 ha rallentato lo sviluppo in tutto il mondo. Questa lucida analisi è contenuta nel libro recentemente tradotto per la Garzanti dal titolo ” Discutere con gli zombie, le idee economiche mai morte che uccidono la buona politica”. Il libro è una lucida analisi delle ricette neoliberiste che hanno imposto misure pericolose e contraddittorie per il superamento della crisi e che hanno contribuito ad aumentare le disuguaglianze sociali in America e nei paesi che hanno sposato queste ricette. Krugman analizza quanto avvenuto negli USA in questi anni, come ci sia stato un attacco frontale alle proposte dei democratici per estendere l’assistenza sanitaria a tutti e, con argomenti convincenti, demolisce la narrazione secondo la quale la gestione privatisca sia più efficiente e meno costosa di quella pubblica cui si affida il programma per la sanità agli anziani denominato “medicare” introdotto più di 70 anni fa da Frank Delano Roosevelt . Le medesime false argomentazioni hanno impedito l’ampliamento dell’intervento pubblico nella riforma sanitaria di Obama chiamata “obamacare”. Krugman affronta lucidamente anche la questione dell’austerity ,e noi europei ne sappiamo qualcosa, anche in questo caso smontando le menzogne secondo le quali l’austerity è la risposta necessaria in caso di crisi quando invece sono indispensabili interventi pubblici, anche in deficit, per rianimare l’economia dei paesi colpiti dalla crisi. Tutto il saggio di Krugman è rivolto a sbugiardare i tanti luoghi comuni diffusi dal neoliberismo in quest’ultimo decennio come la criminalizzazione di una giusta e progresiva tassazione. ” I sostenitori della destra – scrive Krugman – pensano (o dichiarano di pensare) che l’intervento dello stato per ridurre la disuguaglianza e il rischio sia immorale. Tassare i richhi per aiutare i poveri è, a loro avviso, una forma di furto, a prescindere da quanto lodevole sia lo scopo.” Certamente le  analisi e le proposte di Krugman si iscrivono in quella corrente di pensiero che sta rivalutando John Maynard Keynes dando origine a quel neokeynesianesimo che si sta facendo strada anche nella nostra Europa. La sua, quella di Krugman, è una lotta contro gli zombie, come recita il titolo del suo libro, che purtoppo ancora si aggirano anche nel nostro paese dove c’è chi si accanisce a far rivivere ricette economiche morte da tempo e se ne serve per una pericolosa e permanente battaglia politica.

Il libraio

Paul Krugman, Discutere con gli zombie, le idee economiche mai morte che uccidono la buona politica. Garzanti, Milano, 2020.   Euro 24,00