IL NUOVO ANNO E L’INCOGNITA DRAGHI

di Pierluigi Castellani

Anche quest’anno, come al termine dello scorso anno, siamo ancora ad augurarci che  il prossimo sia migliore di quello trascorso e che possa  segnare l’uscita definitiva dalla pandemia. Certamente abbiamo qualche arma in più. La popolazione vaccinata con la terza dose sta aumentando ed è iniziata la vaccinazione anche degli under 12 anni. Questo dovrebbe farci sperare che, conseguentemente, la diffusione dei contagi rallenti significativamente. Ora è stata anche approvata definitivamente la legge di bilancio che dovrebbe rimettere in moto, in modo significativo, l’economia e contribuire, insieme alle misure di sostegno alle fasce di popolazione più in difficoltà, a rasserenare il quadro sociale. Il nuovo anno inizierà con un atto politico molto importante: l’elezione del successore del presidente Mattarella. I membri del parlamento ed i rappresentanti delle regioni saranno chiamati, in seduta congiunta, ad eleggere il nuovo Capo dello Stato. Ci si augura che i cittadini non debbano assistere a lunghe e defatiganti votazioni, che metterebbero a dura prova la saldezza del quadro politico. Il governo di Mario Draghi si regge su di una maggioranza eterogenea, che potrebbe entrare in fibrillazione se le forze politiche che la formano si dividessero proprio sulla elezione del nuovo Presidente della Repubblica. Ha già avvertito il presidente del Consiglio nella sua conferenza di fine anno sul pericolo che una diversa maggioranza esprima il nuovo Capo dello Stato. In questo caso verrebbe messo in discussione il governo con le conseguenze che potrebbero discendere da una crisi politica proprio nel momento dell’avvio del Pnnr e con un’ emergenza sanitaria cui far fronte. Ma gli ostacoli non sono pochi. La candidatura di Berlusconi, divisiva per sua natura, se venisse formalizzata con il sostegno di tutto il centrodestra, farebbe esplodere il difficile equilibrio su cui si poggia il governo. Così pure d’altra parte una candidatura che venisse avanzata dal centrosinistra senza il gradimento dei due partiti di centrodestra membri della maggioranza. E poi c’è l’incognita di Mario Draghi. Sono molti quelli che hanno interpretato le parole del premier nella conferenza di fine anno come una disponibilità a traslocare sul Colle più alto se non proprio essere una vera e propria autocandidatura. Non c’è dubbio che la eventuale elezione di Draghi rassicurerebbe l’Europa e potrebbe fornire l’occasione per superare lo stallo di tante votazioni a vuoto, ma l’interrogativo, che questa eventualità farà nascere rispetto alla guida del governo , alla tenuta dell’attuale maggioranza ed alla continuità della legislatura, è abbastanza pesante e tutto questo creerebbe incertezza sulla stabilità del quadro politico e  potrebbe precipitare il paese in nuove elezioni in un momento di emergenza. Insomma l’inizio del nuovo anno necessita di un sussulto della politica, che sappia ridare certezza e speranza al paese. Ci auguriamo che questo avvenga; mentre auguriamo a tutti gli amici di Umbria Domani che il nuovo anno porti davvero quella serenità di cui, in questo momento, tutti i cittadini hanno grande bisogno.