IL PASSATO E IL PRESENTE DELLA POLITICA ITALIANA

Non è facile indagare con l’acutezza e la precisione dello storico il recente passato, che è ancora tanto presente nell’oggi del confronto politico italiano. Ha tentato di farlo con coraggiosa lucidità Simona Colarizi nel suo “Passatopresente. Alle origini dell’oggi 1989-1994”, edito recentemente da Laterza. Non c’è univocità di analisi tra gli storici e gli analisti politici su come sia finita la prima Repubblica e con essa i tradizionali partiti che l’hanno animata. La Colarizi focalizza la sua attenzione sui due elementi che certamente  hanno contribuito a decretare questa fine: l’abbattimento del Muro di Berlino nell’89 e l’ondata giustizialista che ha accompagnato i lavori del Pool Mani Pulite della procura di Milano. Nel suo libro l’autrice dedica molta attenzione e numerose pagine alla cosiddetta “questione morale” divenuta un’arma politica in quei primi anni novanta. Un’arma agitata soprattutto dall’ex PCI- PDS, che , lucrandone politicamente, appoggiava i giudici nella loro opera moralizzatrice. In questo fiancheggiato dai media, soprattutto dalle TV, avvalorando una discutile distinzione tra politica corrotta e società civile buona. ” Nell’intenzione dei conduttori – scrive la Colarizi – gli intervistati avrebbero dovuto impersonare i veri e genuini rappresentanti del popolo; erano stati invece gli antenati degli “odiatori” del XXI secolo, con la differenza che rispetto ai milioni e milioni di “like” su Facebook o su Twitter, o su altro nel 1992 il piccolo schermo aveva raggiunto al massimo 6 milioni di visualizzazioni”. Con quale risultato poi?  La ” delegittimazione di un intero ceto politico, al quale sarebbe subentrato un altro che, malgrado tutti i buoni propositi, non avrebbe assicurato una migliore gestione della politica, senza contare il rischio di una ancora peggiore”. Un’analisi non del tutto sorprendente se si pensa che ancora oggi si discute sul ruolo dei magistrati e della loro, a volte, invasività nella politica. Ci sono indubbie colpe, allora come oggi,  se l’incapacità della classe politica a dare risposte adeguate ai problemi che assillano la società venga poi sostituita da un ruolo più attivo della Presidenza della Repubblica e di altri poteri dello Stato. Ma la Colarizi, per gli anni 92-93, non ha dubbi, perché la riflessione sul ” ruolo dei magistrati quali supplenti di forze politiche incapaci di dare una soluzione parlamentare alla crisi in corso……getta però una luce molto ambigua sulla caduta del regime, conseguenza di un’invasione di campo tra i poteri dello Stato quanto meno dal punto di vista democratico”. Con la conseguenza inoltre che quel patrimonio costruito in tanti anni di democrazia “nella seconda Repubblica sarebbe stato aggredito e in parte disperso con l’accesso al potere di populisti e sovranisti”. C’è anche molto altro nell’analisi di Simona Colarizi. Ci sono i mutamenti indotti nella politica internazionale e nazionale dalla caduta del Muro di Berlino, l’indebolirsi della pregiudiziale anticomunista servita alla DC per tenero unito l’elettorato cattolico, la svolta di Occhetto con la trasformazione del PCI in PDS, la presunta tiepidezza dei magistrati nei confronti degli eredi dei comunisti e della grande industria e qualche sbrigativo ed ingeneroso passaggio sulla distruzione del “partito cattolico…..prodotta inevitabilmente quando la rete politico-clientelare aveva smesso di funzionare”. Fin qui l’analisi dello storico, ma il saggio della Colarizi è indubbiamente importante nell’evidenziare quanto ci sia nell’attuale presente il passato remoto, che la politica italiana ha conosciuto negli anni dall’89 al 1994, e quanto ci sia dei problemi di ieri da affrontare ancora oggi.

Il libraio

Simona Colarizi, “passatopresente. Alle origini dell’oggi 1989-1994”, 2022 Laterza Bari- Roma, pp.213                 Euro 20,00