LA SCUOLA DOPO IL LOCKDOWN

di Pierluigi Castellani

Anche in Umbria lunedì 13 settembre gli alunni di ogni ordine e grado torneranno nelle aule scolastiche. Si chiude così una parentesi di difficoltà e di incertezze, ma la scuola riparte finalmente in presenza dando addio alla DAD, che ha caratterizzato, in larga misura,  l’azione educativa di questi ultimi due anni scolastici. E’ l’impegno che si era preso il ministro Bianchi di fronte al parlamento ed al paese, che si concretizza, ed ora , grazie al massiccio intervento del governo, reso possibile anche dai fondi europei, la scuola torna in presenza con un organico dei docenti rafforzato dalle recenti immissioni in ruolo e stabilizzazioni dei precari, e con risorse che rendono possibile la sanificazione delle aule, la vaccinazione della grandissima parte del corpo docente e del personale amministrativo. Il green pass, tranne qualche caso veramente insignificante, sta funzionando ed ha reso possibile che il personale docente, e non, che si troverà ad accogliere gli alunni, che invaderanno le aule, sia immunizzato. Certo, non tutti i problemi sono risolti. Ancora  non in tutte le aule è possibile rispettare il distanziamento ed i trasporti scolastici, pur potenziati, rimangono all’attenzione della regione e degli enti locali. Ma le risorse finanziarie stanziate dal governo hanno consentito di aumentare i mezzi di trasporto per evitare l’affollamento anche se, in qualche caso, bisognerà ricorrere alle entrate a scuola scaglionate con l’aggiustamento del relativo orario scolastico. Inoltre la piattaforma informatica, annunciata dal ministro Bianchi, sarà operativa dal 13 settembre e consentirà ai dirigenti scolastici un adeguato controllo del personale obbligato a dotarsi del green pass. Non dovrebbero esserci neppure significativi vuoti di organico perché si è provveduto  a nominare, per tempo, laddove necessario,  i docenti con contratto annuale. Inoltre è da riscontrare positivamente l’impegno del governo ad aumentare i docenti di sostegno per consentire anche ai ragazzi con qualche disabilità di essere presenti a scuola come tutti gli altri. Tutto quindi risolto? Certamente no. Vuoti di organico e problemi rimarranno, ma vedere gli alunni riversarsi tutti nelle aule, ritrovare i propri compagni, avere un rapporto diretto con i loro insegnanti, non può che essere un segno importante di speranza. Un paese che offre l’istruzione a tutti, che si impegna con attenzione e dedizione nei confronti delle nuove generazioni non può non rappresentare una luce accesa di speranza dopo tanto lockdown. Ai ragazzi che si accingono ad affrontare questo impegnativo anno scolastico va tutto il nostro augurio di un fecondo studio. Soprattutto loro, le nuove generazioni, debbono saper cogliere questa opportunità, che viene loro offerta. A tutti noi, agli adulti, ma soprattutto a chi riveste posti di responsabilità, va comunque ricordato il monito di don Lorenzo Milani: ” Quando avete buttato nel mondo di oggi un ragazzo senza istruzione avete buttato in cielo un passerotto senza ali”.