Novelli Service, la Cgil: “Inqualificabile il comportamento della direzione aziendale”

Il 31 luglio 2017 si sarebbe dovuto svolgere un incontro presso l’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Terni-Rieti, tra la direzione aziendale di Novelli Service e la FILT-CGIL che aveva denunciato presso lo stesso ispettorato una decurtazione unilaterale dei superminimi e degli scatti di anzianità a tutto il personale.
Nella stessa giornata del 31 luglio 2017 è pervenuta una comunicazione dell’azienda che manifestava l’indisponibilità all’incontro, chiedendo un rinvio al mese di settembre. Come se i diritti ed il salario dei lavoratori potessero andare in ferie, al pari di quei dirigenti che avrebbero dovuto presenziare alla riunione.
Nel frattempo al personale, per le vie informali, si comunica che “è tutto in regola, avendo avuto il benestare in sede ministeriale dei sindacati”. Peccato che al ministero la Filt Cgil, unica sigla titolata a rappresentare il Ccnl merci e logistica applicato, non sia mai stata invitata a partecipare.

Se tutto ciò non bastasse, l’azienda ha iniziato a perseguire con lettere di richiamo gli autisti che avevano aderito allo sciopero proclamato dalla Filt Cgil in data 20 luglio 2017. Sciopero scattato dopo che una delegazione dei lavoratori si era recata presso gli uffici per sapere come mai erano stati pagati gli stipendi a tutti i lavoratori del gruppo, tranne che a quelli di Novelli Service. Due dirigenti del gruppo, senza dare alcuna spiegazione, avevano rimandato tutto al capo del personale. Nel frattempo i lavoratori sono venuti a conoscenza di un nuovo concordato preventivo, depositato in data 28 giugno 2017, senza ovviamente dare alcun seguito alla riunione “promessa” in precedenza. Ecco il motivo dello sciopero che è stato revocato dopo la successiva disponibilità dell’azienda a chiarire il quadro.

Infine, dobbiamo segnalare anche un accanimento nei confronti dei lavoratori non più atti alla guida, che si vorrebbero licenziare, facendogli perdere contestualmente anche il diritto alla Naspi.

Ci sembra che il cambio di proprietà a tutt’oggi non abbia recepito le problematiche dei propri dipendenti e soprattutto i sacrifici che questi hanno fatto per traghettare l’azienda in lidi migliori. Soprattutto, la nuova proprietà è stata del tutto irriguardosa e offensiva nelle relazioni sindacali, tanto che valuteremo nei prossimi giorni la possibilità di contestare un atteggiamento antisindacale ai sensi dell’art 28 legge 300 del 20 maggio 1970.

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