PRESENTATE LE LISTE IL VOTO SI AVVICINA

di Pierluigi Castellani

Con i malumori degli esclusi e le amarezze di chi è stato collocato in una posizione  di incerta eleggibilità le forze politiche hanno presentate le liste dei candidati anche nella nostra regione. La compilazione delle liste non è stata mai indolore, ma quest’anno lo è stata di più per il taglio dei parlamentari voluto dai 5Stelle. Una riduzione della rappresentanza parlamentare che non ha convinto tutti e che certamente comporta il rischio che parti del paese non abbiano una rappresentanza nel prossimo parlamento. Doveva essere accompagnata dalla riforma dei regolamenti parlamentari e da una nuova legge elettorale. Invece il regolamento è stato modificato solo al Senato e la legge elettorale  è ancora il rosatellum con liste bloccate e con grandi collegi uninominali per la parte maggioritaria. Questo ha consentito ancora una volta alla dirigenza dei partiti di candidare i fedelissimi con una buona parte di cooptati e di catapultati a dispetto dei territori. La sovranità risiede nel popolo si affannano a dire tutti i leader di partito, ma sta nelle cose che ancora una volta il popolo non è in grado di scegliersi chi deve rappresentarlo in parlamento. C’è un aspetto che non va trascurato. Sono molti coloro che segnalano la crisi della democrazia, soprattutto quella rappresentativa di stampo occidentale, ma ancora una volta la scelta dei rappresentanti va dall’alto verso il basso e non viceversa. Queste elezioni infatti calano in un momento in cui la democrazia è messa in discussione e si trova in pericolo. Basti pensare che la  democrazia presa sempre a riferimento, quella americana, si trova veramente a dover far fronte a movimenti e personaggi che hanno messo in pericolo quelle istituzioni. La forte polarizzazione impressa al confronto politico americano ha portato alla violenza nei confronti di Capitol Hill del 6 gennaio dello scorso anno e sta minando la base della democrazia che risiede nella reciproca legittimazione tra gli avversari politici. C’è poi la questione della messa in discussione dei principi liberal democratici da parte di coloro che professano simpatie per la “democrazia illiberale” ipotizzata dal leader ungherese Orban e l’attacco alla democrazia occidentale da parte della Russia di Putin e da tutti coloro che ipotizzano uno scontro tra l’Eurasia e l’Occidente , che potrebbe essere il preannuncio di una nuova guerra fredda. Insomma queste elezioni cadono in un momento di crisi che minaccia la democrazia, una crisi che è soprattutto una “crisi del pensiero” come ricorda il centenario politologo francese Edgar Morin. Per questo ci auguriamo che il confronto politico tra le forze politiche italiane si incentri soprattutto su idee , questioni programmatiche e sul futuro del nostro paese e non su un permanete conflitto con slogan elettorali, che non hanno più presa sulla gente. Tutti hanno una grossa responsabilità, quella di fare del prossimo 25 settembre un’occasione per il rafforzamento della nostra democrazia e non un episodio della permanente rissa di pollaio come purtroppo siamo stati abituati in questi ultimi tempi.