Presidenza del consiglio comunale, il travaglio di Pdci, i malumori di Sel

TERNI – Si avvia a definizione la questione della presidenza del consiglio comunale. Domani, molto più probabilmente venerdì, quando sarà sufficiente la maggioranza semplice, sarà eletto il presidente e i vice. Un’elezione che lascerà molto mal di pancia, specie in casa Pdci. Se Giuseppe Mascio, capolista di Progetto Terni, sembra intenzionato ad accettare la presidenza, dall’altro il partito dei Comunisti Italiani, di cui Mascio è segretario regionale, hanno mandato un messaggio ben preciso: “Chi accetterà incarichi, lo farà a titolo personale”.

In questi giorni la segreteria provinciale del Pdci ha deciso all’unanimità di togliere la propria fiducia ai neoeletti sindaci di Terni Leopoldo Di Girolamo e di Orvieto Giuseppe Germani. Secondo il segretario del partito Gianni Pelini, infatti, la composizione delle nuove giunte “è stata irrispettosa degli accordi stabiliti formalmente dalla coalizione prima delle elezioni e per questo il Pdci si prepara ad un’opposizione dura e senza preconcetti”. In particolare per quanto riguarda Terni, Pelini sostiene che Di Girolamo si sarebbe impegnato a comporre una giunta di otto assessori, come previsto dal minimo di legge, anziché di nove come poi avvenuto, inserendo almeno un componente della lista Progetto Terni, seconda per numero di voti nella coalizione, nella quale era stato candidato anche il segretario regionale del Pdci Giuseppe Mascio, primo degli eletti. “Ci siamo candidati per governare – ha commentato Pelini – al Pdci non interessa la nomina alla presidenza del consiglio comunale, proposta allo stesso Mascio. Per quanto riguarda Orvieto la situazione è analoga.

Se Mascio dovesse accettare, si aprirebbe dunque un caso interno al Pdci di cui, al momento, si possono solo immaginare le conseguenze.

Non meno travagliato il confronto avviato all’interno del Sel dove la nomina di Francesca Malafoglia in giunta e vicesindaco e l’ingresso di Silvano Ricci in consiglio (entrambi ex Rifondazione) hanno tutt’altro che accontentato il partito. In una nota  parlano di strappo con il sindaco Di Girolamo. Definimmo una intesa forte e costruttiva tra le componenti della lista, alla presenza del sindaco, per garantire la rappresentanza di tutte le articolazioni in consiglio e in giunta. Invece, tutti i protagonisti dell’epoca hanno presto dimenticato, estromettendo Sel dalla presenza nella massima istituzione ternana, con un atto di rottura politico la cui paternità va intestata al sindaco e al Pd che scelgono così, un profilo della coalizione diverso da quello che ha vinto le elezioni. La composizione della giunta denota uno spostamento a destra della coalizione”.

“L’esclusione di Sel – conclude la nota – ci sembra quindi non casuale e la presenza della sola Francesca Malafoglia, seppur importante e di valore, non ci sembra sufficiente a rappresentare un puntello politico che garantisca la prosecuzione del progetto del Centro Sinistra a Terni ed in Umbria, ma rappresenti soltanto l’espressione civica di un legame che si vuole millantare a sinistra. Per quanto ci riguarda continueremo a lavorare in piena autonomia e coerentemente con le idee e il programma che avevamo presentato alla coalizione e alla città”.

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