SANITA’, DIRETTORI DI STRUTTURA COMPLESSA, SMACCHI : “DIMENTICATI CASTELLO E BRANCA”

Nei prossimi giorni verrà ufficializzata l’autorizzazione alle ASL 1 e 2 per la copertura dei posti vacanti di Direttori di Struttura Complessa, un atto atteso da più di un anno che andrà a colmare finalmente criticità ormai latenti e consentirà di ottimizzare l’intero sistema della sanità regionale. “All’interno del provvedimento vi sarebbero altresì palesi incongruenze – attacca il consigliere regionale, Andrea Smacchi – rispetto alle quali è necessario un approfondimento di merito, per capire fino in fondo quali siano stati i criteri di valutazione che hanno determinato alcune scelte; a tale proposito ho inoltrato formale richiesta al presidente della terza commissione Massimo Buconi, affinché con somma urgenza venga convocata un’audizione col  direttore regionale competente in materia Emilio Duca”.

In particolare Smacchi critica : “il mancato inserimento fra le priorità, della copertura del primariato della U.O. di anestesia e rianimazione presso il presidio dell’emergenza di Gubbio e Gualdo Tadino vacante ormai da giugno 2010, mentre è stata prontamente inserita fra le priorità la medesima figura nell’ospedale di Spoleto dopo appena 15 giorni di vacanza e con una U.O. in via di ristrutturazione”.

“Una scelta francamente incomprensibile – continua il consigliere regionale del Pd – rispetto alla quale è necessario fare chiarezza al più presto; da anni infatti nell’ospedale di Branca l’U.O. di anestesia e rianimazione, nonostante sia sottodimensionata (12 unità rispetto alle 14 previste dalla pianta organica) e senza un primario effettivo, opera con performance di assoluto rilievo su scala regionale, garantendo un servizio di altissima qualità e professionalità, che va rafforzato da subito e non tenuto in un pericoloso limbo. Così come è incomprensibile il mancato inserimento fra le priorità del primariato di radiologia presso l’ospedale di Città di Castello che da tempo anche in questo caso soffre della mancanza di una figura apicale. Due situazioni  – conclude Smacchi  – che vanno assolutamente inserite fra le priorità, che francamente dovrebbero essere molto più importanti nello scenario più complessivo della sanità umbra rispetto ad altri.

 

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