A Perugia la Conferenza regionale dell’economia e del lavoro

PERUGIA – La Conferenza regionale dell’economia e del lavoro (Crel), dedicata a “Umbria – Economia e sociale alla prova della pandemia. Idee e proposte per il futuro”, è iniziata a palazzo Cesaroni con i saluti del presidente dell’Assemblea legislativa dell’Umbria, Marco Squarta. “La situazione economica e sociale – ha sottolineato Squarta – è drammatica. Riuscire ad ottenere i fondi europei non sarà facile. Il Pnrr punta sull’informatizzazione e sulla sostenibilità e quello predisposto dalla Giunta prevede oltre 3 miliardi di euro per l’Umbria tra il 2021 e il 2026. Una quantità di denaro pubblico mai vista”.
“La crescita – ha osservato, secondo quanto riferisce una nota della Regione – passa attraverso un percorso sostenibile e gli incentivi del Pnrr sono un segnale forte e un’opportunità da non perdere. L’innovazione passa attraverso la collaborazione pubblico-privato. Serve un salto di qualità nella governance.
Per la ripresa confidiamo nel Pnrr e nelle vaccinazioni, che in Umbria hanno dato risultati concreti e positivi”. “Servono le riforme da tempo attese – su tutte giustizia e burocrazia – con la digitalizzazione e la formazione. Un ambiente economico sano e capace di incentivare lo sviluppo delle attività economiche è la miglior garanzia per il futuro. Per questo la trasparenza e i controlli devono premiare la competenza e l’onestà”.
“Ha un ruolo centrale – ha continuato – la sicurezza sui luoghi di lavoro. In Umbria, nei primi mesi del 2021, gli incidenti mortali sono aumentati del 7%. C’è poi il turismo affossato dal Covid. Bisogna investire sempre di più nella comunicazione per promuovere l’immagine dell’Umbria. Il Pnrr punta a valorizzare il Trasimeno, a realizzare e ampliare piste ciclabili, è già in piedi il progetto di valorizzazione della Via di Francesco, riqualificare i parchi e i sentieri potenziando i percorsi religiosi e i piccoli borghi oltre che le infrastrutture viarie. La ripresa definitiva probabilmente l’avremo nel 2022 con l’apertura delle frontiere. La strada è lunga e tortuosa. Uniti, però, sono convinto che ce la faremo”.