Aeroporto,in un anno lo scalo umbro perde piu’ di 4000 passeggeri. Meno transiti al San Francesco.

Non vanno bene le cose all’aeroporto di Perugia che continua a perdere passeggeri. Il 2019  conferma un trend negativo che preoccupa non poco malgrado i voli su Milano Linate. Secondo i dati elaborati da Assaeroporti, l’associazione aderente a Confindustria, nell’anno precedente sono passate dallo scalo umbro San Francesco 219.183 persone, mentre nel 2o18 sono state 223.436. Quindi sono 4.253 passeggeri in meno con una percentuale negativa di quasi due punti ( – 1,9%). Un dato che certifica le difficolta’ dell’aeroporto umbro , dell’assenza di una strategia efficiente e del silenzio delle istituzioni locali  calato sulla infrastruttura ormai da tempo. Il quadro e’ ancora piu’ complicato se si analizza quanto successo nel 2018 quando lo scalo perugino aveva perso il 10,7% sul 2017. In termini assoluti si trattava di ben 23.121 passeggeri in meno. Sommando le perdite degli ultimi due anni ( 2018-2019) arriviamo a meno 27.374 passeggeri, un dato assai brutto per un’aeroporto che fa appena 219.183 paganti. Poteva andare anche peggio se ad ottobre scorso non fosse partito il volo per Milano Linate , che in due mesi e poco piu’ e’ riuscito a portare 4500 passeggeri . Cosi’ come il volo per Malta che ha registrato ben 19.500 passeggeri, da aprile a dicembre. Certo sul dato negativo del 2019 hanno pesato i voli cancellati per Bucarest e Trapani che nel 2018 registrarono un totale di 13.000 utenti. Il 2020 e’ iniziato meglio del previsto con alcuni segnali positivi che fanno ben sperare i gestori del San Francesco. Dal 31 marzo prossimo partira’ il volo per Vienna,dal 18 aprile quello per Rotterdam e dal 2 luglio Londra-Heathrow con la British Airways che garantira’ tre voli alla settimana . Per i responsabili dell’aeroporto questi nuovi voli dovrebbero garantire un incremento tale da sanare il deficit degli ultimi due anni. Lo sperano in tanti anche se e’ bene ricordare che un’aeroporto come quello umbro non puo’ continuare a vivere con numeri cosi’ modesti.