Coronavirus: presentato “piano di contenimento” rete ospedaliera e territoriale.

Perugia – La ripresa epidemica di forte dimensione, che ha portato all’ emanazione del DPCM del Ministero della Salute del 24 ottobre 2020 e alle Ordinanze della Presidente della Regione Umbria (in particolare le “n.66 e 67”) di riconversione temporanea di presidi ospedalieri in strutture dedicate Covid-19, ha imposto una rivisitazione delle strategie sanitarie adottate sinora dalla Regione Umbria. Da qui la decisione della Giunta regionale di adottare, su proposta dell’assessore regionale alla sanità Luca Coletto, ulteriori provvedimenti che, integrando le disposizioni precedenti, consentiranno di fronteggiare l’esponenziale crescita di casi e il conseguente stress a cui è sottoposto il sistema sanitario regionale. Gli atti, tra cui il Piano di contenimento,  sono stati illustrati stamani alla stampa dall’assessore regionale Luca Coletto, dalla presidente della Regione Umbria Donatella Tesei e dal direttore generale alla sanità Claudio Dario, presenti anche il Direttore alla protezione civile Stefano Nodessi, l’assessore regionale ai trasporti e protezione civile Enrico Melasecche e Giudo Bertolaso.

  “Il Piano di contenimento della rete ospedaliera e territoriale che presentiamo oggi – ha detto la presidente Tesei – ci consentirà di muoverci per step progressivi secondo l’andamento della pandemia, così da garantire piena assistenza a chi ne ha bisogno, mantenendo al contempo operative ed in piena sicurezza le prestazioni ospedaliere che continuano ad essere erogare sul territorio. Abbiamo inoltre ragionato su un  Piano di salvaguardia – ha proseguito Tesei – da attivare nel caso fosse necessario alzare ulteriormente l’asticella per contrastare il rafforzarsi della pandemia. Si tratta di un momento difficile e delicato per l’Umbria e per il Paese – ha sottolineato la presidente – che stiamo monitorando costantemente e sul quale continuiamo ad essere impegnati cercando di dare risposte adeguate alla criticità della situazione e di organizzarci al meglio.  In questo quadro – ha proseguito – voglio ringraziare Giudo Bertolaso che ha accettato di mettere gratuitamente a disposizione le sue competenze in questa fase di emergenza, sia per seguire il Piano di contenimento della rete ospedaliera e territoriale che l’eventuale Piano di Salvaguardia”. Un ringraziamento particolare è stato rivolto  dalla Presidente anche al Rettore dell’Università di Perugia per la fondamentale collaborazione dell’Ateneo in questo momento straordinario anche con la messa a disposizione di professionalità e competenze.

    “Dall’inizio della pandemia non ci siamo mai fermati – ha detto l’assessore regionale alla sanità Luca Coletto – ed ora, attraverso il Piano di Contenimento abbiamo individuato linee di indirizzo ed indicazioni operative che ci consentiranno in caso di peggioramento della situazione di modulare efficacemente la rete ospedaliera e le attività assistenziali del territorio attraverso una progressione organizzativa che ha al centro la sicurezza di   pazienti e operatori,  percorsi separati per Covid positivo/sospetto e non, dell’appropriatezza clinica e organizzativa nell’utilizzo dei  posti letto e del personale. Questo perché la comunità umbra non può rimanere senza il sost4egno della sanità sul territorio”.

  Nel ripercorrere le tappe dell’impegno umbro Coletto ha poi ricordato che la Regione Umbria  dalla data di dichiarazione dello stato di emergenza, il  31 gennaio, ha adottato molti atti che hanno prodotto una trasformazione dei processi di erogazione delle ordinarie prestazioni sanitarie da parte delle strutture pubbliche.  La DGR n. 483, relativa al Piano di Riorganizzazione emergenza COVID-19 – Potenziamento rete ospedaliera,  dettagliava sia la riorganizzazione dei percorsi sanitari, che la riorganizzazione e il potenziamento dei posti letto e della rete dell’emergenza che il Sistema ospedaliero regionale sarebbe andato ad affrontare in casi di seconda ondata epidemica, prevedendo anche la realizzazione di un Ospedale da campo. La delibera illustrava lo sviluppo dei posti letto di terapia intensiva e il numero di posti letto di terapia semintensiva complessivi da riconvertire. Tale Piano è stato approvato dal Ministero della Salute.

   “Con la ripresa dell’epidemia e con rischio di una seconda ondata (delibera n. 924 del 16.10.2020 ndr) e in attesa dell’adeguamento previsto con l’atto adottato in precedenza – ha affermato il Direttore regionale alla sanità Dario – è stata definita una strategia nell’utilizzo della rete regionale ospedaliera con la previsione di quattro livelli subentranti di interventi con l’obiettivo di contenere il rischio di sovraccaricare le singole strutture sanitarie e garantire contemporaneamente il più possibile, adeguati livelli di assistenza per altre tipologie di pazienti tenendo conto della sicurezza di pazienti e operatori, dei percorsi separati per COVID positivo/sospetto e non, dell’appropriatezza clinica e organizzativa nell’utilizzo delle risorse ‘posto letto’ e ‘personale’ in un’ottica di rete regionale e di flessibilità organizzativo-gestionale. Dopo il primo Piano adottato dalla Giunta che prevedeva già posti covid e generalisti distribuiti nella rete ospedaliera regionale, ora – ha aggiunto Dario – è stato approvato il “piano di contenimento” che prevede circa 576 posti letto.

  Per lo sviluppo dei posti letto di Terapia Intensiva si prevede di arrivare a 127, dedicandone 78 alla T.I.  Covid e 49 alla T.I. generalista modulabili in relazione alle necessità. Lo stesso Decreto prevedeva la realizzazione di 62 posti letto di terapia sub-intensiva da realizzare nella dotazione delle discipline mediche e lo sviluppo li porta a 74 con incremento di ulteriori 12 rispetto alle disposizioni. E’ chiaro che lo sviluppo dei 127 posti letto di TI e dei 74 di terapia sub-intensiva è realizzato in maniera straordinaria non essendo ancora avviati i lavori previsti per la realizzazione strutturale e definitiva. Questa configurazione – ha sottolineato – può essere ulteriormente sviluppata nelle stesse strutture in relazione alla necessità legata all’emergenza e alla possibilità di ampliamento degli spazi da dedicare e del personale necessario. Nell’ambito del Piano di Contenimento si è inoltre provveduto ad individuare come Covid Hospital fra i DEA di I livello l’Ospedale di Spoleto prendendo in considerazione la situazione geografica, il numero di posti letto, la distanza da altri Ospedali e  la specificità. Come Covid Hospital a minore intensità assistenziale è stato invece individuato l’Ospedale della Media Valle del Tevere in considerazione della geo-localizzazione della struttura, della possibilità di attuare la riconfigurazione strutturale in maniera celere, del   possesso   di   una   distribuzione   spaziale   che   consenta   di   individuare   aree   indipendenti da adibire a spazi assistenziali per pazienti Covid positivi.

   Il piano di IV livello quindi, che consentirà di gestire sia i pazienti covid che le altre attività, prevede infine l’assunzione di 222 unità di personale sanitario, tra cui 23 medici di varie specialità, 35 anestesisti, 116 infermieri e 48 OSS.

   Intervenendo nel corso della conferenza stampa  Guido Bertolaso ha ringraziato “ per aver pensato che il mio ruolo potesse essere utile anche in questa regione così come in altre regioni italiane dove sono stato chiamato per dare una mano al mio Paese. Qui si è lavorato bene, in modo attento e preciso nell’affrontare la sfida ancora aperta della pandemia, andando oltre il contingente ed immaginando scenari futuri da affrontare con interventi che sono stati già individuati. Qui – ha aggiunto – esperti della sanità e tecnici lavorano di comune accordo e si tratta di una soluzione che io ritengo vincente per ottenere risultati. In emergenza – ha concluso Bertolaso –  il fattore tempo è determinante ed il metodo adottato dalla Regione Umbria dimostra che si è attrezzata per affrontare i prossimi mesi che certamente non saranno facili”.