Emergenza sanitaria, Pd e M5s: ” Tesei impreparata”. Sindacati:” 1500 assunzioni, promessa non mantenuta”

” In Umbria la situazione critica era ampiamente prevedibile. I ritardi della giunta Tesei sono inaccettabili”. E’ quanto affermano i consiglieri regionali Thomas De Luca (M5s) e Tommaso Bori (Pd) in una dichiarazione congiunta. ” Le decisioni prese dalla giunta – spiegano De Luca e Bori – possono essere sintetizzate così: niente zone rosse almeno fino a lunedì, nel fine settimana valutiamo e poi decideremo”. Un comportamento, a parere della minoranza,  preoccupante che ” lascia basiti”. Tra l’altro l’atteggiamento della Tesei “remissivo” è “preoccupante” come le ” parole” della stessa governatrice in occasione dell’ultima conferenza stampa . Secondo il centrosinistra oltre alle ” due varianti in contemporanea del virus nel territorio e nei cluster ospedalieri, quella brasiliana e quella inglese, oggi l’Umbria si ritrova con le terapie intensive sopra la soglia di allarme e con i reparti Covid già saturi dove gli operatori sanitari sono allo stremo delle forze”. Per De Luca e Bori ” nell’ora più buia per la nostra Regione, la Giunta Tesei si dimostra ancora una volta impreparata”. Anche Cgil, Cisl e Uil accendono i riflettori sulla drammatica situazione sanitaria dell’Umbria.  ” Le 1.500 assunzioni a tempo indeterminato di personale sanitario sono rimaste nel cassetto, ancora solo promesse. A cominciare dal tracciamento partito in colpevole ritardo all’interno delle scuole”. Per Vincenzo Sgalla , Angelo Manzotti e Claudio Bendini ci sono ritardi spaventosi. Per Sgalla (CGIL) ” stiamo rincorrendo il Covid da questa estate”, per Bendini (UIL) ” c’era tutto il tempo per organizzarsi”, per Manzotti (CISL) ci sono ” gravi lacune nella gestione di questa emergenza”.  Nel frattempo il direttore generale dell’Azuienda Ospedaliera di Perugia annuncia che saranno “procrastinate per una o due settimane le attività e gli interventi procrastinabili “. Insomma la situazione si sta facendo veramente critica e complicata per chi è costretto ad accedere ai servizi ospedalieri.