In Umbria più di 100 mila hanno ricevuto la terza dose: protezione utile anche per la variante Omicron

Sono più di 100 mila coloro che in Umbria hanno ricevuto la terza dose di vaccino contro il Covid, 101.149 per l’esattezza, pari al 12,55% della popolazione. Nell’ultimo giorno ne sono state somministrate 4.241. In crescita la somministrazione delle prime dosi, 551 nell’ultimo giorno, con una copertura dell’ 85,95% della popolazione vaccinabile. Per la prima volta da giorni questo dato supera quello delle seconde dosi, 537 nello stesso periodo di tempo, ciclo vaccinale completo per l’ 84,56%. Un buon numero di umbri, quindi, ha aumentato la propria protezione anche se siamo ancora al 12,55% della popolazione. La terza dose, infatti, stabilizza la risposta immunitaria a lungo termine anche nei confronti della variante Omicron, a meno che non si verifichi l’opzione per cui il nuovo ceppo sfugge completamente alla risposta immunitaria indotta dai vaccini. Ma secondo gli esperti, con il booster dovremmo arrivare a livelli di anticorpi tali da riuscire a coprire anche questa variante. Ci sono per adesso tre ipotesi. La prima, la più probabile, è che Omicron, così come accaduto con le varianti Alfa, Beta, Gamma e Delta, non sfugga alla copertura offerta dagli attuali vaccini. La seconda: le mutazioni producono un cambiamento nella proteina Spike che la rende meno sensibile al sistema immunitario. In questo caso, possibile, l’efficacia dei vaccini resta buona, ma scende rispetto a quanto osservato finora con Delta. Nel terzo scenario, improbabile, la proteina Spike è talmente mutata che il vaccino non risulta più efficace. Se fosse così dovremmo ricominciare il ciclo con un nuovo vaccino. Gli esperti considerano però questa opzione remota perché gli anticorpi coprono l’area della proteina Spike che lega le cellule umane. Non è comunque la quantità di mutazioni che preoccupa ma la loro qualità e la conformazione finale della proteina Spike.