Ogni tre giorni un’aggressione ai sanitari dell’Umbria. Nel 2019 piu’ di 100 episodi.

Sono diventati un bersaglio, una violenza assurda ma sempre più diffusa. La violenza verso medici, infermieri e operatori sanitari è frequente e aumenta sempre di più.  Secondo gli ultimi dati, sicuramente sottostimati, si contano 4 o 5 violenze al giorno. Ogni 24 ore  un professionista sanitario subisce un’aggressione e diverse volte la violenza è stata più grave. Per questo ad agosto il Senato ha dato il via libera all’unanimità al disegno di legge che tutela gli operatori sanitari dalle aggressioni. Lo ha approvato in terza lettura, dopo che il testo era già stato licenziato con modifiche dalla Camera e dopo un iter in Parlamento lungo oltre un anno.  Il decreto tra le altre cose , estende le aggravanti previste per i pubblici ufficiali ai casi di lesioni personali gravi o gravissime provocate agli addetti della sanità.  Di fatto è previsto un inasprimento delle pene per chi causa lesione agli operatori sanitari, nelle ipotesi più gravi fino a 16 anni di carcere. Anche in Umbria non mancano episodi gravi. Ogni tre giorni si registra un’aggressione contro medici e infermieri. Lo scorso anno (2019) nelle diverse strutture sanitarie umbre ci sono stati ben 130 episodi di violenza,  più o meno gravi. Un numero alto, che certifica la gravità della situazione.  Basta pensare che nel 2015 si sono registrati “solo” 4 episodi simili, nel 2016 sono saliti a 13 , nel 2017 e 2018 sono diventati 20. Lo scorso anno 130: basta questo confronto per capire la preoccupazione che oggi c’è tra gli operatori sanitari della nostra regione . Ma non è tutto, lo spiega l’assessore regionale alla sanità Luca Coletto: ” C’è da tenere conto del fenomeno di sottosegnalazione con una conseguente difficoltà nella quantificazione reale del fenomeno”. Dei 130 episodi registrati un anno fa  , l’assessore Coletto precisa che ” non si tratta di eventi con esito severo” ma in genere le aggressioni più comuni ” sono consumate attraverso l’uso di un linguaggio offensivo”. Ma non sempre è così perché ci sono stati episodi dove dal linguaggio offensivo si è passati ” a gesti estremi”. Per questo Coletto afferma che ogni episodio di aggressione a danno del personale sanitario ” deve essere tempestivamente segnalato per adottare opportune misure di prevenzione e protezione dei lavoratori”.