Pillola abortiva, Tesei mezza retromarcia: ” Pronti a rimodulare la delibera”. Ginecologi contro la decisione umbra.

La Presidente Tesei fa mezza retromarcia sulla delibera con la quale si intende eliminare il regime di day hospital per l’assunzione della pillola RU 486, obbligando le donne ad un ricovero di tre giorni.  ” Siamo pronti a rimodulare la nostra delibera in base alle considerazioni del Consiglio Superiore di Sanità”, così oggi pomeriggio si pronuncia la Presidente della Regione dell’Umbria. La retromarcia arriva dopo la decisione del Ministro della Salute Roberto Speranza di rivolgersi al Consiglio Superiore di Sanità per chiedere un parere in merito alla interruzione volontaria di gravidanza con il metodo farmacologico. L’ultimo parere in materia era stato espresso nel 2010. ” Accogliamo positivamente l’interessamento del ministro su un tema delicato. L’approccio che va seguito deve essere scevro da condizionamenti ideologici e deve avere come pilastri la liberà di scelta e la tutela della salute della donna”, prosegue Donatella Tesei riferendosi all’iniziativa del Ministro Speranza. Certo è che da ogni parte d’Italia si sono sollevate critiche feroci nei confronti della decisione della giunta regionale dell’Umbria. La Presidente della Libera associazione italiana ginecologi (Laiga) attacca con determinazione il provvedimento umbro. ” La Lega ha portato avanti una campagna di terrore: le complicanze dell’aborto farmacologico sono pressochè inesistenti. Dal 2005 in Francia è il medico di famiglia che vede la donna e le consegna le pasticche necessarie per l’interruzione volontaria di gravidanza in un’unica volta”. Un vespaio che cresce di giorno in giorno con la Tesei – come avvenuto durante il periodo dell’emergenza sanitaria –  che fa continue fughe in avanti per poi tornare indietro.